Documentari-Italy

Tutte le news dal mondo dei documentari!!!

martedì 13 dicembre 2011

Gli sposi sepolti vivi

Gli sposi sepolti vivi


Custoditi nella cripta del duomo di Reggio Emilia giacciono i resti di Crisante e Daria, santi martiri del terzo secolo. Dopo circa due millenni dalla loro morte, National Geographic Channel riporterà alla luce le loro spoglie per scoprire quali segreti nascondano.

INFOWEB

Sono proprio loro i coniugi Crisante e Daria. La ricognizione scientifica sulle reliquie dei due «Santi laici» reggiani, come li ha definiti il vescovo ausiliare Lorenzo Ghizzoni, «non ha evidenziato elementi di contrasto o contraddittori tra di essi o con quanto la storia ha tramandato relativamente ai due Santi Martiri». Uno studio lungo, difficile e costoso per rispondere a tre quesiti. I risultati presentati ieri in sala Tricolore dal vescovo Lorenzo Ghizzoni, dal direttore dell'Ufficio per i beni culturali della Diocesi Tiziano Ghirelli, dal professor Ezio Pulchieri e dall'assessore Uberto Spadoni, tolgono ogni dubbio sulla autenticitá dei resti umani conservati nella cripta della nostra Cattedrale, riaperta per la prima volta dopo 5 secoli dopo i lavori di restauro. La ricerca, voluta dalla Diocesi sulla base di numerosi studi e analisi, effettuati da una equipe di esperti coordinati dal direttore del Comitato scientifico Ezio Pulchieri, dell'Universitá di Genova e cui hanno partecipato anche l'arcispedale Santa Maria Nuova (che ha effettuato la Tac) e l'Arpa di Reggio, hanno condotto a datare l'antichitá delle reliquie in uno spazio temporale «perfettamente coincidente con la data del martirio che viene fatta risalire al 283 d.C». L'analisi antropologica ha poi appurato la presenza di due individui, escludendo la presenza di ossa estranee. Il primo di sesso maschile dell'etá di circa 17-18 anni, alto 166 cm. e il secondo di sesso femminile dell'etá di 20-25 anni alto 160 cm. «Esami complessi, utilizzando Dna, Tac, analisi del carbonio 14, fino a quella mineralogica dei sedimenti, in cui ogni studioso era all'oscuro del lavoro e dei risultati cui era approdato l'altro collega» ha rimarcato il professor Ezio Pulchieri, sottolineando come in tal modo «i risultati non sono stati adattati alla storia». Quella che racconta di due giovani che si convertono al cristianesimo e per questo gettati in una fossa e sepolti vivi e i cui corpi arrivano a Reggio nel 947 come dono di papa Giovanni X al vescovo Gottardo. Il trasferimento avvenne nel 1522, ad opera del vescovo Adelardo, per essere deposti in Cattedrale. 

0 commenti:

Posta un commento