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domenica 27 marzo 2011

Delitti : Il Bambino Sepolto

Delitti : il Bambino Sepolto


Ermanno Lavorini scompare da Viareggio nel gennaio 1969. Viene trovato cadavere. Pedofilia? No, e' un sequestro eseguito per finanziare gruppi di estrema destra.

INFOWEB

Ermanno Lavorini (Viareggio, 23 marzo 1956 – Viareggio, 31 gennaio 1969) fu la giovanissima vittima (aveva appena dodici anni) di uno degli omicidi che destarono il massimo scalpore nella storia d'Italia del dopoguerra, ad un livello paragonabile a quello del "caso Wilma Montesi".

LA CRONACA
Il 31 gennaio 1969 scompare a Viareggio il dodicenne Ermanno Lavorini. La famiglia, di condizione modesta, riceve una richiesta telefonica di un riscatto lo stesso giorno della scomparsa del ragazzo. Si tratta del primo caso di rapimento di minore avvenuto nell'Italia repubblicana. Per tre mesi le forze dell'ordine brancolano nel buio.

Nel mistero, la stampa italiana monta il caso, intorbidando le acque ed offrendo ampio spazio ad "esperti" in rapimenti, radioestesisti, agopunturisti e sensitivi. Addirittura il cantautore Franco Trincale incide su cinque 45 giri una ballata dai toni cupi, Il ragazzo scomparso a Viareggio, in cui invita i rapitori a ridare alla mamma l'adolescente.

Infine il 9 marzo 1969 un cane scopre il cadavere di Ermanno Lavorini sepolto nella sabbia della pineta di Marina di Vecchiano, luogo di battuage frequentato da omosessuali. Le indagini assumono nuovo vigore ed è ventilata con forza l'ipotesi di delitto a sfondo (omo)sessuale.

IL PROCESSO
Col passare del tempo le contraddizioni fra le confessioni dei tre inquisiti continuano ad accumularsi, fino a quando inizia ad emergere un quadro ben diverso dalla "pista" omosessuale da loro delineata. A poco a poco emerge che Lavorini era stato vittima - sia pure non premeditata - di un maldestro sequestro di persona compiuto dai tre allo scopo di raccogliere fondi per la loro attività politica. Si era ai primissimi passi della strategia della tensione.

Di fronte alle accuse, i giovani cambiarono la loro versione dei fatti, affermando che Lavorini sarebbe stato ucciso accidentalmente durante una banale lite fra loro per la spartizione di bossoli di pistola "casualmente" trovati sulla spiaggia. Secondo la nuova versione dei colpevoli, la richiesta di riscatto sarebbe maturata solo per coprire con un depistaggio l'esecutore materiale dell'omicidio, Marco Baldisseri.

Il processo di primo grado, fra "depistaggi", tentativi di insabbiamento e ostacoli vari, iniziò solo nel gennaio del 1975. Il 6 marzo si concluse con una condanna: Marco Baldisserri ebbe 15 anni di reclusione, Rodolfo della Latta 19 anni e quattro mesi (più tre anni di libertà vigilata per entrambi). Pietrino Vangioni fu assolto per insufficienza di prove. La Corte di Assise di Pisa accolse però la tesi del Pubblico Ministero, negando che il delitto avesse avuto un movente politico ed affermando che era "maturato in un ambiente di omosessuali".

Diversa fu la sentenza della Corte di Cassazione, che arrivò il 13 maggio 1977, comminando 11 anni di carcere a Della Latta, 9 a Vangioni e 8 anni e 6 mesi a Baldisseri, per omicidio preterintenzionale e sequestro di persona al fine di raccogliere fondi per la loro associazione.


I Bunker Segreti Di Hitler

I Bunker Segreti Di Hitler
National geographics channel ci accompagna dentro l’idea di grandiosità e della simbologia nazista.
Entriamo nei bunker e nei nascondigli sotterranei che il regime nazista fece scavare nel sottosuolo di Berlino e che servirono da riparo per i tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Nel cuore della sua città Hitler, progetta un grande piano architettonico. Siamo nel 1938, lo scopo del regime era di creare l’immagine di una potenza destinata al dominio assoluto sotto l’egida del suo fuhrer, gli operai si mettono al lavoro e iniziano una galleria a doppio senso di marcia ma il progetto resta irrisolto, a causa dello scoppio della guerra.

1940 dopo il bombardamento su Londra, Berlino subisce un primo attacco aereo, da quel momento diventa chiaro che le difese aeree della città sono insufficienti, Hitler è furibondo e impartisce l’ordine di costruire dei bunker, nonostante la propaganda avesse costantemente rassicurato il popolo tedesco circa l’invulnerabilità della Germania dai propri nemici;

Inizialmente Hitler pianifica la costruzione di sei torri antiaeree in seguito il numero viene ridotto a tre torri, in cemento, con muri perimetrali di due metri, alte sette, con cannoni in grado di spaziare a 360°. Hitler in persona abbozza i disegni. In tutte le torri di artiglieria i depositi delle munizioni sono sistemati al pianterreno. Da qui speciali ascensori trasportano le pesanti munizioni in alto fino alle piattaforme di tiro e finiscono nella cupola di protezione di cemento di 72 tonnellate. Perfino per gli standard attuali l’artiglieria tedesca era un vero prodigio di efficienza.

Come luoghi della “vittoria finale” i “duomi del tiro” sarebbero stati dopo la fine del conflitto trasformati in monumenti agli eroi di guerra e centri culturali a seconda dei casi, ma in quei giorni la loro costruzione diventa una lotta contro il tempo, il nemico è alle porte.

Su Berlino volano tremila bombardieri, in soli sessanta giorni vengono lanciate sulla città enormi quantità di esplosivo, si scatena l’inferno, con l’armata rossa che martella i ruderi di una città pressoché distrutta, difesa da ragazzini, vecchi e da quello che rimaneva delle grandi armate del reich, i bunker diventano l’unico rifugio per la popolazione,in attesa della fine.

Il venti aprile è il compleanno di Hitler, su Berlino, una strana calma, un silenzio agghiacciante, una pausa di battaglia, la quiete prima della tempesta e infatti il giorno successivo i sovietici colpiscono la città, razzi che volano sopra le teste come macabre ombre, un rumore assordante e raccapricciante, i cannoni aprono il fuoco, un milione di proiettili vengono sparati, la gente si ammassa nei rifugi, i corridoi traboccano di esseri umani che riposano sul pavimento. In città la situazione dei civili si aggrava di ora in ora. Niente elettricità, gas e luce; le macchine esplodono sotto il tiro delle artiglierie e le condutture di acqua potabile saltano per via dei bombardamenti.

I bunker progettati per far paura al nemico ora devono far fronte all’offensiva, gli scontri sono cruenti, la popolazione è spaventata e cerca rifugio dove può, odori sgradevoli, caldo opprimente, ammassati come animali e ancora quel differenziarsi come la razza superiore, l’entrata ai bunker è consentita solo agli ariani puri, nessuno straniero o ebreo vi è ammesso. I berlinesi cresciuti con la propaganda nazista temono l’armata bolscevica, tutto è meglio dei russi compreso il suicidio.

Hitler è isolato e si perde nelle sua fantasie, immerso nel suo modello di Germania, mentre la città è sotto assedio. I russi stringono la morsa su Berlino, la propaganda nazista continua a trasmettere notizie di vittoria.

Molti tentano la fuga, Hitler appare per l’ultima volta in pubblico poi entra nel bunker per non uscirne più. Si spara e il rifugio vien ricoperto di cemento.

La vita continua. Restano solo i luoghi con le cicatrici delle battaglie. Il regime nazista è finito, sotto terra. I bunker incapsulati nel cemento sono una traccia di quel sogno di vittoria che non è valso a nulla.

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I Segreti Del Cibo : Cena (Quasi) Italiana

I Segreti Del Cibo Cena : (Quasi) Italiana


Cena (quasi) italiana .
Bobby Bognar è in America per svelarci le diverse ricette di uno dei cibi italiani più famosi al mondo: la pasta. Poi, è il momento dei vini e dei dessert, in particolare del gelato.

LE ORIGINI DEL GELATO
In origine il gelato non era certamente quello che noi conosciamo. Nell'antichità, probabilmente, si refrigeravano frutta, latte e miele per farne cibo nutriente. Esiste uno studio europeo sui cibi conservati tra i ghiacci da parte di popolazioni Neanderthaliane, le quali nascondevano tra le nevi, allo scopo di preservare la loro durata, bacche e pezzi di carne di cervide, nonché frutti secchi. In seguito popoli più evoluti conobbero attraverso l'allevamento quello che era il latte ghiacciato, alimento tutt'altro che raro nei periodi invernali.

Alla fine del IX secolo gli Arabi occuparono la Sicilia dove trovarono i nevaroli dell'Etna e le neviere, che per secoli rappresentarono la sola soluzione sia per il piacere dei prodotti freddi, sia per la conservazione. Poiché con il miele, unico dolcificante noto allora, non sarebbe stato possibile creare una granita, è grazie alla canna da zucchero che gli Arabi rinvenirono in Sicilia che fu possibile creare le prime granite.

Lo scrittore arabo Ibn Ankal scrive:

« Lungo la spiaggia, nei dintorni di Palermo, cresce vigorosamente la canna di Persia e copre interamente il suolo; da essa il sugo si estrae per pressione. »
Inoltre in Sicilia si trovava abbondantemente il sale marino e la neve (sull’Etna, sui monti Iblei, sulle Madonie).
Nell'isola di Sardegna nascevano prodotti come la carapigna, ottenuto confezionando latte di ovino e frutta secca (in tempi a noi più vicini sostituita con scorze di limone) con neve di montagna e che entreranno, ma solo in epoca rinascimentale, sui banchetti di sovrani d'Occidente come Carlo V re di Spagna. Riferimenti a tale pratica si incontrano sia in testi antichi sia nelle cronache d'epoca più note.
Già durante il Medioevo, in Oriente, si scoprì il modo di congelare i succhi di frutta ponendoli in recipienti circondati da ghiaccio, modalità di preparazione che fu appresa anche in Toscana, Aosta, Sicilia e in altre regioni della penisola.
Notizie più certe riguardo al gelato si hanno sul trezzoto (Aci Castello Francesco Procopio dei Coltelli, un cuoco siciliano, che nel 1686 riuscì a preparare la miscela che tutti noi conosciamo oggi. Egli riuscì a introdurre alcune tecniche di refrigerazione presso le cucine dei re di Francia prima, e in seguito presso il Café Procope di Parigi, dove veniva servita una grande varietà di gelati. (Storia del gelato)
Secondo altri, il gelato fu preparato per la prima volta da un certo Ruggeri di Firenze, macellaio e appassionato di cucina, che grazie a un preparato che comprendeva panna, zabaione e frutta divenne ben presto famoso, tanto che fece fortuna a Parigi. Egli preparò il gelato in occasione delle nozze di Caterina de' Medici.
Tra le varie scuole che si sono distinte nel tempo nella fabbricazione del gelato merita senz'altro citazione quella veneta, in particolare quella della Val di Zoldo e della provincia di Belluno, che ha saputo farsi apprezzare in tutto il mondo.

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I Segreti Del Cibo : Fritto Misto

I Segreti Del Cibo : Fritto Misto


Fritto misto
Nulla batte il gusto del fritto misto. Ma quali sono gli ingredienti che lo rendono così buono? Bobby Bognar traccia la storia di questo piatto, dalla produzione fino alla nostra tavola.

INFO

UNO DEGLI INGREDIENTI DEL FRITTO MISTO :)

Il Tabasco è una salsa a base di peperoncini piccanti macerati nel sale e lasciati ad invecchiare per tre anni in botti di quercia, dopo di che si aggiunge aceto e si lascia riposare di nuovo in botte per alcune settimane.

La varietà utilizzata per la salsa è appunto il Tabasco, C. frutescens. Il maggior produttore di Tabasco è la società McIlhenny Company, della Louisiana (U.S.A.), che ne detiene il brevetto fin dal 1870. È la prima salsa piccante prodotta industrialmente negli Stati Uniti, a partire dal 1859, e tutt'oggi è una delle più note: secondo Package Facts, nel 1992 aveva una quota di mercato del 26,6%.

La McIlhenny ha ampliato nel tempo la sua gamma di salse Tabasco per far fronte alla concorrenza, abbassando quasi sempre la piccantezza rispetto alla salsa originale, tranne nel caso della salsa Tabasco habanero, che arriva ad 8000 SU.

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venerdì 25 marzo 2011

Il mondo segreto dei fuochi d'artificio

Il mondo segreto dei fuochi d'artificio



Ai Confini della Scienza : Il mondo segreto dei fuochi d'artificio
Un dietro le quinte degli spettacoli pirotecnici per scoprire i segreti, le 'ricette', la scienza e la tecnologia applicate ai fuochi d'artificio.


I fuochi d'artificio sono sostanze chimiche in grado di dar luogo a reazioni di esplosione; essi vengono lanciati da terra in aria e sono accompagnati da fenomeni luminosi e sonori e, in genere, da produzione di fumo. Normalmente i fuochi artificiali producono quattro "effetti primari":

* luce
* rumore
* fumo
* materiale solido in combustione che cade lentamente (es.: striscioline, coriandoli, etc.).

La pirotecnica è l'arte e lo studio della fabbricazione dei fuochi d'artificio a fini di divertimento e spettacolo. La storia della pirotecnica affonda le sue origini in epoca remota, addirittura nell'VIII secolo in Cina.

I fuochi pirotecnici sono generalmente impiegati per intrattenimento, eventi e feste, soprattutto per l'effetto visivo/sonoro che spesso viene amplificato dall'ambiente, come accade nello spazio antistante ad uno specchio d'acqua o nei pressi di monumenti, rovine, anfiteatri, piazze, vallate o particolari conformazioni naturali.

Il materiale pirotecnico è generalmente classificato come esplosivo e la sua produzione, trasporto e uso sono regolati dalla legge italiana e soggetto a severe normative di sicurezza.

La composizione degli esplosivi dei fuochi artificiali vari a seconda dell'utilizzo:

* esplosivi di lancio, costituiti essenzialmente da polvere nera per cariche di lancio e razzi, per inneschi, micce e spolette;
* esplosivi "fulminanti", destinati alla confezione di tutti i fuochi che producono scoppi violenti accompagnati o no da lampi di luce;
* esplosivi di "spaccata", usati per i fuochi che, raggiunta una carica di lancio, debbono spaccarsi proiettando violentemente una rosa di colori.

La colorazione dei fuochi artificiali è ottenuta aggiungendo alla miscela combustibile un ossidante e un sale che, sublimando, colorano la fiamma del fuoco. Il rosso è ottenuto grazie ai composti dello stronzio, mentre il verde è prodotto dai composti del bario, il viola dalla combinazione dei cloruri di stronzio e di rame, il blu dal cloruro di rame.

I fuochi d'artificio sono detti "da terra", "aerei" o "d'acqua" a seconda dove di dove vengono usati.

Ai grandi fuochi pirotecnici aerei si affiancano i fuochi di piazza, aerei o da terra, di bassa potenza e con la postazione di lancio posizionata nel luogo da cui i fuochi vengono osservati, e altre composizioni minori, con piccoli giochi pirotecnici montati su strutture particolari o anche le "batterie d'onore", che sono legate a particolari manifestazioni del folclore, come, ad esempio, il ballo della pupa.

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domenica 20 marzo 2011

Karol Wojtyla Un Papa In Guerra

Karol Wojtyla Un Papa In Guerra



Karol Wojtyla, un Papa in guerra La vita del giovane Karol Wojtyla nella Polonia occupata. Le ricostruzioni si mescolano alle interviste ai compagni di allora.

INFO

Papa Giovanni Paolo II, nato Karol Józef Wojtyła(in latino: Ioannes Paulus II; Wadowice, 18 maggio 1920 – Città del Vaticano, 2 aprile 2005), è stato il 264º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica (il 263º successore di Pietro) e sovrano dello Stato della Città del Vaticano (accanto agli altri titoli connessi al suo ruolo). È stato eletto papa il 16 ottobre 1978. A seguito del processo di canonizzazione, ancora in corso, gli è stato conferito il titolo di servo di Dio il 2 aprile 2007 ed è stato proclamato venerabile il 19 dicembre 2009. Il 1º maggio 2011 sarà proclamato beato.
Primo papa non italiano dopo 455 anni, cioè dai tempi dell'olandese Adriano VI (1522 - 1523), è stato inoltre il primo pontefice polacco, e slavo in genere, della storia.
Giovanni Paolo II intraprese sin dal principio del suo pontificato una vigorosa azione politica e diplomatica contro il comunismo e l'oppressione politica, ed è considerato uno degli artefici del crollo dei sistemi del socialismo reale, già controllati dall'ex Unione Sovietica. Combatté la Teologia della Liberazione, intervenendo ripetutamente in occasioni di avvicinamenti di alcuni esponenti del clero verso soggetti politici dell'area marxista. Stigmatizzò inoltre il capitalismo sfrenato e il consumismo, considerati antitetici alla ricerca della giustizia sociale, causa di ingiustificata sperequazione fra i popoli e, per taluni effetti, lesivi della dignità dell'uomo. Nel campo della morale, si oppose fermamente all'aborto e all'eutanasia, e confermò l'approccio tradizionale della Chiesa sulla sessualità umana, sul celibato dei preti, sul sacerdozio femminile.
I suoi oltre 100 viaggi in tutto il mondo videro la partecipazione di enormi folle (tra le più grandi mai riunite per eventi a carattere religioso). Con questi viaggi apostolici, Giovanni Paolo II coprì una distanza molto maggiore di quella coperta da tutti gli altri papi messi assieme. Questa grande attività di contatto (anche con le generazioni più giovani, con la creazione delle Giornate Mondiali della Gioventù) fu da molti interpretata come segno di una seria intenzione di costruire un ponte di relazioni tra nazioni e religioni diverse, nel segno dell'ecumenismo, che era stato uno dei punti fermi del suo papato.
Sul piano dei rapporti con l'Italia, i viaggi sottolinearono l'intenzione di separare l'aspetto politico da quello religioso, come il Pontefice stesso tenne a sottolineare, due anni dopo la revisione del Concordato, nel 1986, a Forlì, ricordando che il precedente papa a visitare quella città era stato Pio IX, in veste anche di capo di Stato: "Da allora, la situazione politica è profondamente mutata, ed è stata come tale ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa".
Papa Wojtyła beatificò e canonizzò molte più persone di ogni altro pontefice: le persone da lui beatificate furono 1338 e canonizzate 482, mentre i predecessori nell'arco dei quattro secoli precedenti hanno proclamato soltanto 300 santi.
Il 14 marzo 2004 il suo pontificato superò quello di Leone XIII come terzo pontificato più lungo della storia (dopo quello di Pio IX e quello tradizionalmente attribuito a Pietro apostolo).


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The Wehrmacht : L'Esercito Della Morte

The Wehrmacht L'Esercito Della Morte



L’esercito della morte è la Wermacht tedesca che tra il 1939 e il 1945 portò morte e distruzione in Europa coma nessun esercito aveva mai fatto prima nella storia dell’umanità. Questa docu-fiction in 5 parti di ZDF ricostruisce le azioni e la vita dei soldati arruolati inizialmente in quella che doveva essere una forza armata di difesa, e che si trasforma poi in un letale strumento di sterminio, ma finisce poi per essere un fatale mezzo di auto-distruzione.

EPISODI :

1 - La Guerra Lampo
2 - La Svolta
3 - I Crimini
4 - La Cospirazione
5 - Il Collasso

INFO

Wehrmacht (trad. in italiano "forza di difesa") è il nome assunto dalle forze armate tedesche con la riforma del 1935 e per tutta la durata della seconda guerra mondiale, fino all'agosto 1946, quando fu formalmente sciolta dopo la resa incondizionata dell'8 maggio 1945. Nata dalle ceneri della Reichswehr, nel corso del primo dopoguerra, in seguito alla sconfitta della Germania nel secondo conflitto mondiale, fu poi sostituita dalla Bundeswehr nella Repubblica Federale di Germania e dalla Nationale Volksarmee nella Repubblica Democratica Tedesca a seguito alla divisione della Germania in est e ovest nel secondo dopoguerra.

La Wehrmacht era costituita da tre forze armate:

1. Heer (esercito)
2. Kriegsmarine (marina militare)
3. Luftwaffe (aeronautica militare)

ed era sottoposta ad un comando supremo denominato Oberkommando der Wehrmacht (OKW), cui sottostavano i comandi supremi delle tre forze armate, che tuttavia godevano di larga autonomia.

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1 - La Guerra Lampo  CLICCA QUI
2 - La Svolta  CLICCA QUI
3 - I Crimini  CLICCA QUI
4 - La Cospirazione  CLICCA QUI
5 - Il Collasso  CLICCA QUI

Mein Kampf Il Libro Proibito

Mein Kampf Il Libro Proibito


Scritto da Hitler nel 1924, il Mein Kampf è un'autobiografia e il manifesto politico, orrori compresi, del nazismo.

INFO
Mein Kampf (La mia battaglia) è il libro nel quale Adolf Hitler espose il proprio pensiero politico e delineò il programma del partito nazista, accompagnandolo ad un'autobiografia. Il testo venne definito il catechismo della Gioventù hitleriana.
Secondo più testimonianze,nella redazione del testo, ed in particolare nella correzione delle bozze, Hitler fu aiutato da un amico,il sacerdote cattolico Bernhard Stempfle,peraltro rimasto vittima della Notte dei lunghi coltelli.

Pubblicazione
Hitler compose il proprio programma politico assieme a Rudolf Hess durante l'anno di reclusione (1924) a Landsberg am Lech, seguito al suo tentato un colpo di Stato a Monaco e successivamente - dopo esser stato liberato il dicembre dello stesso anno - sull'Obersalzberg.
Il primo volume, intitolato Eine Abrechnung ("Una resa dei conti") fu pubblicato il 18 luglio 1925; il secondo, Die nationalsozialistische Bewegung ("Il movimento nazional-socialista"), nel 1926. Il titolo originale scelto da Hitler era "Quattro anni e mezzo di lotta contro menzogna, stupidità e codardia". L'editore Max Amann, per ragioni editoriali, decise di sintetizzarlo in Mein Kampf ("La mia lotta" o "La mia battaglia").
Nel 1930 il libro era venduto al prezzo di 12 Reichsmark e veniva stampato nel formato 12 x 18,9 centimetri - lo stesso normalmente adoperato per la Bibbia.
Con i diritti d'autore Hitler acquistò il Berghof nelle Alpi Salisburghesi nel 1933

Il seguito
Dopo gli scarsi risultati alle elezioni del 1928, Hitler decise di ritirarsi a Monaco per dettare un seguito a Mein Kampf che trattava principalmente di politica estera. Il libro non fu mai pubblicato a causa dello scarso successo iniziale del primo o per il fatto che rivelava troppo dei suoi piani.
Non è stato scoperto fino al 1958 e la prima edizione autorizzata in inglese non è stata pubblicata fino al 2003 (Hitler's Second Book: The Unpublished Sequel to Mein Kampf, ISBN 1-929631-16-2).

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I Segreti Del Cibo : Messico e Nuvole

I Segreti Del Cibo : Messico e Nuvole



Messico e nuvole Il cibo messicano è diventato famoso in tutto il mondo, soprattutto negli Stati Uniti. Ma quali sono i segreti per produrre un ottimo tequila o realizzare un delizioso guacamole?

INFO

TEQUILA
La tequila è un distillato originario del Messico, elaborato dalla distillazione dell'agave azzurra o agave tequilana, prodotto originariamente nella località messicana di Tequila e nelle sue vicinanze, nello stato di Jalisco.
Il nome "Tequila" indica una Denominazione di Origine Controllata, riconosciuta internazionalmente e designa il liquore di agave con gradazione alcolica di 40-45 gradi e prodotto tramite doppia distillazione in alambicco discontinuo.
Per avere il nome di "tequila" la bevanda deve essere prodotta in Messico e contenere almeno un 51% di distillato di agave, il grado di purezza della tequila si misura dalla percentuale di distillato di agave contenuta. Infatti al distillato di agave si può mescolare lo sciroppo di mais o la canna da zucchero. Esiste anche uno sciroppo di agave contenente caramello per dare più sapore, in questo caso si parla di "misto".
La tequila è la bevanda più conosciuta e rappresentativa del Messico nel mondo.

Tipi di Tequila
* Blanco (bianca) o Plata (argento) - uno spirito bianco, non invecchiato e imbottigliato immediatamente dopo la distillazione, o invecchiato poco più di due mesi in barili di quercia;

* Joven (giovane) o Oro - un tequila bianca non invecchiata miscelata con tequila invecchiate o riposate, glicerina e/o estratti di quercia aggiunti così da sembrare un tequila invecchiata;

* Reposado (riposato) - invecchiato almeno due mesi, ma meno di tre anni in barili di quercia;

* Añejo - (invecchiato o vintage) - invecchiata minimo un anno, ma meno di tre anni in barili di quercia;

* Extra añejo (extra invecchiata o ultra invecchiata) - invecchiata minimo tre anni in barili di quercia. Questa categoria istituita nel marzo del 2006.

Tequila col verme
Si tratta di un comune malinteso che alcuni tipi di tequila contengano un verme sul fondo della bottiglia. Solo alcuni Mezcal venivano solitamente venduti "con gusano" (in spagnolo, "verme"), e inizialmente, intorno al 1940, ciò fu presentato solo come un espediente di marketing. Il verme è in realtà la forma larvale della falena Hypopta agavis che vive sulla pianta dell'agave. Trovarne uno nella pianta durante la lavorazione indica infestazione, e, di conseguenza, un prodotto di qualità inferiore. Tuttavia, nonostante gli sforzi per promuovere la tequila come prodotto pregiato, questo equivoco continua tutt'oggi.

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I Segreti Del Cibo : Un Cestino di Delizie

I Segreti Del Cibo : Un Cestino di Delizie


Un cestino di delizie Dai giardini agli uffici, ogni giorno migliaia di americani gustano il loro 'cestino di delizie' che può contenere sandwich con burro di arachidi e altre numerose prelibatezze.

INFO
Twinkies
Twinkies è una merendina americana prodotta da Brands Hostess
Storia
Twinkies sono state inventate nel River Forest, Illinois, intorno al 1930 da Alexander James Dewar , un panettiere che lavorava per la Continental Baking Company .
Dewar ideo' un dolce spuntino ripieno di crema di banana , da lui soprannominato il Twinkie.
Durante la seconda guerra mondiale , le banane erano razionate e la società è stata costretta a passare alla crema di vaniglia.

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sabato 19 marzo 2011

Delitti : Le ragazze di Satana

Delitti : Le ragazze di Satana


Il corpo di Suor Maria Laura Mainetti viene straziato da 19 coltellate. Un giuramento di sangue e un sacrificio a Satana sono le motivazioni di questa tragedia.

INFO

Suor Maria Laura Mainetti, all'anagrafe Teresina Elsa Mainetti (Colico, 20 agosto 1939 – Chiavenna, 6 giugno 2000), è stata una religiosa italiana appartenuta all'Ordine delle Suore di Sant'Andrea che fu proclamata Serva di Dio dalla Chiesa cattolica.

L'omicidio e la canonizzazione
La sera del 6 giugno 2000 uscì, verso le ore 22.00, dal convento per aiutare una ragazza che le aveva telefonato dicendole di essere stata violentata e rimasta incinta. Tuttavia era solo una scusa inventata dalla ragazza, Ambra Gianasso, diciassettenne, per poter incontrare la religiosa in un luogo isolato, il parco delle Marmitte dei Giganti, frequentato di sera da tossicomani e prostitute, e poterla così offrire, insieme alle amiche Veronica Pietrobelli e Milena De Giambattista (rispettivamente 17 e 16 anni),come sacrificio a Satana. Secondo quanto confessarono le ragazze, la vittima inizialmente designata sarebbe stato il parroco del paese, successivamente scartato per la sua corporatura che avrebbe reso difficile l'omicidio, per cui la scelta venne spostata sulla Mainetti, di esile corporatura e giudicata quindi più facilmente assassinabile.
Le tre ragazze accompagnarono la religiosa lungo un viottolo poco illuminato, la colpirono inizialmente con una mattonella e finirono per ucciderla con 19 coltellate; le giovani confessarono, durante gli interrogatori nel corso delle indagini, che, mentre veniva colpita ormai inginocchiata al suolo, suor Maria Laura chiese a Dio di perdonare le ragazze.Le indagini sull'omicidio esclusero la partecipazione diretta o indiretta di un quarto uomo, che avrebbe potuto suggestionare le ragazze, mentre vennero rinvenuti quaderni delle ragazze con scritte sataniche e risultò che, nei mesi precedenti, queste avevano compiuto un giuramento di sangue che le avrebbe legate fra loro indissolubilmente.

Il 25 ottobre 2005 l'allora vescovo della diocesi di Como Alessandro Maggiolini aprì il Processo Diocesano per la beatificazione di suor Maria Laura,conclusosi il 30 maggio 2006.Successivamente nel 2008 la Santa Sede ha approvato la richiesta per l'inizio del processo di beatificazione.

venerdì 18 marzo 2011

Delitti : L'enigma di Via Poma

Delitti : L'enigma di Via Poma


Roma, 1990
7 agosto 1990. Roma. In un ufficio deserto di via Carlo Poma 2, viene ritrovato il cadavere di una ragazza. Si chiama Simonetta Cesaroni, l’hanno massacrata con 29 coltellate. In quella stanza però non c’è il sangue di 29 coltellate. Ci sono invece un mucchio di misteri. Il primo indagato è il portiere del palazzo, Petrino Vanacore. Nel suo alibi, un buco di un’ora e pantaloni insanguinati. Ma le analisi lo scagionano. Si riparte daccapo, con Federico Valle, giovane con qualche problema e nipote di un ingegnere che vive nel palazzo. Ma anche Valle esce dalle indagini. Allora, chi è l’assassino di Simonetta? In questa inchiesta entra di tutto, perfino i servizi segreti. Nel 2007 sul corpetto della ragazza vengono identificate tracce di dna maschile. Sono dell’ex fidanzato, Raniero Busco. Ma la fine di questo mistero è ancora lontana.

Vittima: SIMONETTA CESARONI, 21 anni
Luogo e data del delitto: Roma, 7 agosto 1990.
Assassino: ancora sconosciuto
Sospetti/indagati: PETRINO VANACORE, FEDERICO VALLE

Delitti : Il progetto di Pietro Maso

Delitti: Il progetto di Pietro Maso


I coniugi Maso vengono ritrovati brutalmente massacrati. Una rapina? La verita' e' molto piu' sconcertante di quello che gli inquirenti avevano immaginato.

INFO

Pietro Maso (San Bonifacio, 17 luglio 1971) è un criminale italiano.
È il protagonista reo confesso di uno dei più clamorosi casi di omicidio a sfondo familiare della cronaca italiana. Aiutato da tre amici, il 17 aprile 1991 nella sua casa di Montecchia di Crosara uccise entrambi i suoi genitori, Antonio Maso e Mariarosa Tessari, servendosi di un tubo di ferro e di altri corpi contundenti tra cui spranghe e un bloccasterzo. La motivazione era intascare subito la sua parte di eredità. Fu condannato a 30 anni di reclusione, scontata in carcere fino ad ottobre 2008, quando ha ottenuto il regime di semilibertà.

Delitto
Il delitto avviene nella notte fra il 17 e il 18 aprile 1991. Quella sera Maso, Carbognin, Cavazza e Burato si ritrovano nel Bar John di Montecchia che usavano frequentare, e discutono gli ultimi dettagli. Un loro amico, Michele, è informato del progetto affinché ne prenda parte, ma crede che i quattro ragazzi stiano scherzando. Quando poi i ragazzi lasciano il bar, Michele li accompagna in casa di Pietro, ma seguita a non credere, finché decide di rinunciare. Alle 23, i genitori di Pietro non si trovano ancora in casa, poiché stanno tornando da Lonigo dove avevano preso parte a un incontro dei neo-catecumenali.
Pietro è al corrente di questo in quanto aveva domandato al padre il prestito della sua automobile per recarsi in discoteca. Sa quindi che a minuti, i genitori faranno ritorno a casa. Alle 23.10 infatti l'auto giunge nel garage. Antonio accende la luce ma si accorge che manca la corrente. Così sale le scale per raggiungere, al primo piano, il contatore. Giunto in cucina, viene subito colpito dal figlio, armato di un tubo di ferro; Damiano lo colpisce a sua volta con una pentola. Poco dopo arriva Rosa e viene aggredita da Paolo e Giorgio, armati rispettivamente di un bloccasterzo e un'altra pentola. La madre di Pietro non muore sul colpo, così il figlio interviene e oltre a colpirla lui stesso, cerca di soffocarla mettendole in gola del cotone e chiudendole la faccia in un sacchetto di nylon. Nel frattempo Paolo si accanisce contro il signor Maso premendogli il piede sulla gola. Cinquantatré minuti dopo i primi colpi, le due vittime cessano definitivamente di respirare.
A delitto compiuto, i ragazzi si disfanno degli oggetti serviti allo scopo, e anche delle tute utilizzate per proteggersi dal sangue. Da notare che Burato, Carbognin e Cavazza avevano indossato delle maschere. Paolo e Damiano rientrano a casa. Pietro, invece, ha bisogno di crearsi un alibi, così con Giorgio si reca in due diverse discoteche (nella prima non riescono ad entrare perché piena). Alle 2 del mattino rientra a casa per fare la finta scoperta. Avverte i vicini di aver visto, salendo le scale, "due gambe". Appare scosso e impaurito. Uno dei vicini entra in casa, sale le scale e scopre la scena.

INDAGINI
Dapprima, come si auguravano i ragazzi, viene battuta la pista di un omicidio a scopo di rapina. Ma ci si accorge ben presto che si trattava di un furto simulato. Un carabiniere anziano sospetta di un particolare: i cassetti sono stati trovati aperti e il contenuto gettato intorno alla stanza quando un ladro, di solito, usa aprirli, limitarsi a cercarvi denaro e roba di valore e poi richiuderli. Questo e altri aspetti deviano gli inquirenti verso la pista più atroce, che l'assassino sia appunto il figlio, il cui atteggiamento, tra l'altro non pare tanto simile allo choc, alla rabbia ed alla disperazione che colpiscono chi apprende di aver perso entrambi i genitori.
Le stesse sorelle, Nadia e Laura, ne sono chiaramente stupite, e devono lor malgrado rendersi più sospette allorché Laura si accorge dell'uscita di 25 milioni dal conto della madre e trova, lo stesso giorno, la firma falsa di Rosa Tessari e la scritta della cifra per esteso sulla rubrica telefonica di casa; Pietro le rivela dell'assegno intestato a Giorgio Carbognin, aggiunge che era stata la loro madre a firmarlo, ma non sa spiegare il perché di quelle scritte di prova sulla rubrica.
Queste e altre incongruenze vengono fuori di ora in ora, così come le contraddizioni di Pietro durante i numerosi interrogatori. Stanco e pressato dagli inquirenti, il ragazzo confessa a tarda sera del 19 aprile, due giorni dopo il delitto. A ruota, anche i tre amici ammettono le loro responsabilità.

Conseguenze Giudiziarie
Tutti vengono arrestati per omicidio volontario, accusa che a chiusura d'istruttoria diventerà duplice omicidio volontario premeditato pluriaggravato. Le aggravanti sono infatti la crudeltà, i futili motivi e, per Pietro, anche il vincolo di parentela. Per la perizia psichiatrica, richiesta dal pubblico ministero Mario Giulio Schinaia, viene chiamato lo psichiatra, docente e scrittore veronese Vittorino Andreoli.
Il responso del professore contempla la sanità mentale per tutti e tre gli imputati (Burato, non essendo ancora diciottenne, verrà giudicato dal tribunale dei minori che lo condannerà a 13 anni) e quindi la piena capacità di intendere e di volere. Nello specifico caso di Maso, leader indiscusso oltre che figlio delle vittime, Andreoli parla di disturbo narcisistico della personalità, ma non si tratta di vera e propria infermità. Al processo, presso la Corte d'Assise di Verona, il pubblico ministero chiede quindi il massimo della pena per Maso e poco meno di trent'anni per gli altri due. La sentenza viene emessa il 29 febbraio 1992, con la condanna di Pietro Maso a 30 anni e 2 mesi di reclusione; Cavazza e Carbognin sono condannati a 26 anni ciascuno. Nelle motivazioni vi è il riconoscimento di un vizio parziale di mente.
Ad alimentare l'indignazione pubblica vi è pure l'atteggiamento freddo e distaccato dei tre imputati al processo. Oltretutto, per diversi mesi, Maso pretende insistentemente la propria parte di eredità; solo il sollecito del suo avvocato difensore, al fine di accrescere la possibilità di evitare l'ergastolo in primo grado, lo convincerà a rinunciarvi ufficialmente.
In secondo grado, la Corte d'appello di Venezia conferma la sentenza del primo. La Corte di Cassazione conferma poi a propria volta. La condanna passa quindi in giudicato.

giovedì 17 marzo 2011

Krupp Il Signore Dell Acciaio

Krupp Il Signore Dell Acciaio



Storia dell'ascesa irresistibile di Federico Alfredo Krupp, magnate tedesco dell'acciaio vissuto ai primi del '900.

INFO

La famiglia Krupp è una dinastia tedesca con oltre 400 anni di storia, originaria di Essen, che divenne famosa per la produzione di acciaio e per le fabbriche di munizioni e armamenti. L'azienda di famiglia, meglio nota come Friedrich Krupp AG Hoesch-Krupp, nel 1999 si è fusa con la Thyssen AG dando vita alla ThyssenKrupp, (una conglomerata industriale). Krupp, nel lessico tedesco, è diventato sinonimo di forte (in riferimento alla qualità dell'acciaio).
STORIA
Friedrich Krupp (1787 – 1826) diede il via alle attività siderurgiche della famiglia, costruendo una piccola fonderia di acciaio ad Essen nel 1811. Suo figlio Alfred (1812 – 1887), noto come "il Re Cannone" o "Alfredo il Grande", investì pesantemente in nuove tecnologie per diventare un importante costruttore di locomotive e materiale rotabile. Investì anche nelle tecnologie per il raffreddamento dei metalli (in particolare nel processo Bessemer) e acquistò molte miniere in Germania e in Francia. Investì in edilizia convenzionata per i suoi lavoratori e diede il via a un programma di mutua e pensione. La compagnia iniziò a produrre cannoni in acciaio negli anni 1840 - in particolare per gli eserciti di Russia, Impero Ottomano e Prussia. La bassa richiesta per la produzione non bellica e i sussidi governativi fecero sì che la compagnia si specializzò sempre più nelle armi: alla fine degli anni 1860 la produzione di armamenti rappresentava circa il 50% della produzione totale della Krupp. Quando Alfred iniziò, l'azienda aveva cinque dipendenti. Alla sua morte, ventimila persone lavoravano per la Krupp - rendendola la più grande azienda industriale del mondo.

Durante la I guerra mondiale alcuni criticarono la politica della Krupp di vendita di cannoni alla Triplice Intesa, oltre che alle Potenze Centrali, politica che generò alti profitti. (Si dice che Ford e GM agirono similarmente durante la II guerra mondiale, ma le case madri statunitensi non controllavano le rispettive sussidiarie tedesche durante il conflitto.)

Dopo che Hitler prese il potere in Germania nel 1933, la Krupp divenne il centro del riarmo tedesco. Nel 1943, per ordine speciale di Hitler, la compagnia divenne una holding familiare e Alfried Krupp von Bohlen und Halbach (1907 - 1967), figlio di Gustav Krupp, ne assunse la gestione. Dopo la sconfitta tedesca, quando Gustav si dimostrò incapace di andare a processo, il Tribunale di Norimberga condannò Alfred come criminale di guerra (nel cosiddetto "Processo Krupp") per l'uso del lavoro schiavistico da parte dell'azienda. Venne condannato a 12 anni di carcere e costretto a vendere il 75% dei suoi averi. Nel 1951, con lo svilupparsi della Guerra Fredda e dato che nessun acquirente si faceva avanti, le autorità lo rilasciarono, e nel 1953 riprese il controllo dell'azienda.

Nel 1999 il Gruppo Krupp si fuse con il suo principale concorrente, la Thyssen AG; la compagnia che ne risultò, la ThyssenKrupp, divenne la quinta azienda tedesca per dimensioni e uno dei principali produttori di acciaio al mondo.

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mercoledì 9 marzo 2011

Josef Fritzl : Il Mostro In Famiglia

Josef Fritzl : Il Mostro In Famiglia



La storia del mostro di Amstetten, che tenne segregata la figlia per 24 anni, violentandola e generando con lei 7 figli.

INFO

Il caso Fritzl riguarda Elisabeth Fritzl (Amstetten, 8 aprile 1966), una donna austriaca che ha vissuto imprigionata per 24 anni in un bunker sotterraneo costruito dal padre, l'ingegnere Josef Fritzl (Amstetten, 9 aprile 1935) nella cantina di casa. Durante tutto il periodo della prigionia si sono susseguiti gli abusi sessuali da parte dell'uomo e da questi rapporti incestuosi sono nati sette figli.
L'omicidio
Il padre di Elisabeth è accusato di omicidio verso uno dei figli nati dall'incesto. Elisabeth afferma che Josef era presente quando il volto del bambino diventava viola per problemi di respirazione e che il suo genitore si rifiutava di portarlo dal medico, replicando "succederà quel che deve succedere". In seguito ne brucerà il cadavere nell'inceneritore di casa, ne getterà le ceneri in giardino. In un primo momento Josef Fritzl si difende affermando che il bambino non era morto alla sua presenza, poi ritratta e confessa l'omicidio.
L'atto
Il 24 agosto [1] 1984, Fritzl (a 49 anni) rapisce la figlia Elisabeth (che aveva all'epoca 18 anni) e la rinchiude nella cantina di casa ad Amstetten, Austria.Elisabeth ha raccontato di aver cercato di fuggire di casa poco prima del rapimento e di aver chiesto aiuto ai poliziotti raccontando dei primi abusi; ma, non essendo credute le sue affermazioni, fu riportata alla famiglia e proprio a seguito di questo episodio il padre decise di segregarla. Joseph ha dunque tenuto nascosta la figlia per 24 anni, portandole cibo e indumenti per tutto il periodo della prigionia, mediamente una volta ogni tre giorni. Egli l'ha ripetutamente violentata. Elisabeth ha avuto sette figli da suo padre, uno dei quali è morto poco dopo la nascita nel 1996. Molti sono ancora i punti oscuri in questa vicenda, uno dei quali il ruolo della madre di Elisabeth e moglie di Josef, la quale ha dichiarato di non essersi mai resa conto (fino a una settimana prima dell'arresto) della presenza del bunker né tantomeno della figlia o dei nipoti imprigionati. Sembra che la donna abbia sempre creduto alla versione del marito quando sostenne che Elisabeth si era aggregata ad una setta religiosa e ancora, negli anni, quando finse di ritrovare tre neonati sulla porta di casa con dei biglietti che ne chiedevano la cura ai genitori da parte della figlia.
La scoperta
Il 19 aprile 2008 Kerstin si sente male, il padre/nonno acconsente ad accompagnarla in ospedale. Elisabeth aiuta il padre a far uscire la figlia dalla prigione: è la prima volta in 24 anni che vede la luce. Kerstin viene ricoverata in ospedale, accompagnata dal padre/nonno e qualche giorno dopo anche alla madre viene concesso di visitare la figlia in ospedale. In un primo momento Elisabeth, per paura delle ripercussioni, non racconta ancora la sua prigionia. Solo quando i medici la rassicurano sulla sua futura protezione accusa il padre, il cui delitto viene quindi scoperto il 26 aprile. Elisabeth è dunque libera dopo più di 8.000 giorni di segregazione e con lei i suoi figli. Josef viene arrestato dalla polizia.
La condanna
Josef Fritzl è stato condannato all'ergastolo il 19 marzo 2009 e verrà rinchiuso in un istituto psichiatrico.
Le accuse
Josef Fritzl è accusato di incesto, violenza sessuale, rapimento e omicidio colposo, reati per i quali ha espresso piena confessione.

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martedì 8 marzo 2011

Ross Kemp : Disastro In Amazzonia

Ross Kemp : Disastro In Amazzonia


'Ross Kemp: Disastro in Amazzonia' è un documentario in due parti che esamina le pressioni socio-economiche e ambientali che riguardano le regioni amazzoniche del Brasile, Ecuador e Perù, ad esplorare l'eredità di devastazione creata da un crescente desiderio globale di energia, cibo e risorse minerarie. Nella prima parte si indaga su come le compagnie petrolifere stanno devastando vaste zone del Rio delle Amazzoni per soddisfare le esigenze energetiche globali e sulla deforestazione dovuta agli allevamenti di bestiame e alle piantagioni di soia . La seconda parte indaga su come la domanda globale di cocaina sta portando ulteriormente alla deforestazione e di come l'aumento del prezzo dell'oro ha fatto sì che la gente distrugga la foresta pluviale cercando di guadagnarsi da vivere. Questo è un affascinante documentario della vita in Amazzonia presentato dall'attore britannico Ross Kemp. 

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PARTE 1


PARTE 2

lunedì 7 marzo 2011

0,9 ampere - Storia dell'elettroshock

0,9 ampere - Storia dell'elettroshock


Inventato negli anni '30 da un neuropsichiatra italiano, Ugo Cerletti, l'elettroshock resta una delle tecniche terapeutiche più controverse. Ma è possibile giudicarlo senza pregiudizi?

INFO
Ugo Cerletti (Conegliano, 26 settembre 1877 – Roma, 25 luglio 1963) è stato un neurologo e psichiatra italiano. Ideatore della terapia elettroconvulsivante, comunemente nota con il nome di elettroshock, utilizzata per la cura di alcuni disturbi mentali.
Attività scientifica
Cerletti arrivò a utilizzare l'elettroshock terapeutico sull'uomo in conseguenza degli esperimenti da lui condotti sugli animali circa le conseguenze neurologiche di ripetute crisi epilettiche. A Genova, e successivamente a Roma, usò apparati elettroconvulsivanti per provocare attacchi epilettici ripetibili e controllabili su cani e altri animali. L'idea di utilizzare la TEC su pazienti neuropsichiatrici gli venne dopo aver osservato alcuni maiali che venivano anestetizzati con una scarica elettrica prima di essere condotti al macello. Va inoltre considerato che sin dal 1935, il metrazol (un farmaco convulsivante) e l'insulina erano largamente usati in molti paesi per il trattamento della schizofrenia, con risultati interessanti.
L'idea alla base dell'approccio era fondata sulle ricerche effettuate dal premio Nobel Julius Wagner-Jauregg sull'uso di convulsioni indotte attraverso la malaria per la cura di alcuni disturbi nervosi e mentali - come la demenza paralitica causata dalla sifilide - nonché sulle teorie sviluppate da Ladislas Meduna, secondo il quale la schizofrenia e l'epilessia erano disturbi antagonisti; ricerche e teorie che nel 1933 portarono Manfred Sakel a sviluppare la "terapia del coma insulinico" in psichiatria.
Cerletti usò per la prima volta la terapia elettroconvulsivante nell'aprile del 1938, in collaborazione con Lucio Bini, su un paziente affetto da schizofrenia con sintomi di delirio, allucinazione e confusione; una serie di elettroshock terapeutici permisero al paziente di tornare ad uno stato mentale di normalità. Conseguentemente, negli anni successivi, Cerletti e i suoi collaboratori effettuarono regolarmente gli elettroshock terapeutici, sia su animali sia su pazienti neuropsichiatrici, arrivando a determinare l'affidabilità della terapia e la sua sicurezza e utilità nella pratica clinica, soprattutto per il trattamento della psicosi maniaco-depressiva, e dei casi più gravi di depressione. Il suo lavoro e le sue ricerche ebbero un’influenza notevole, e l'uso della terapia si diffuse velocemente in tutto il mondo.
Nella sua lunga attività di psichiatra e neurologo, Cerletti pubblicò 113 lavori scientifici, sulla patologia delle placche senili nel Morbo di Alzheimer, sulla struttura delle cellule della glia, sul tessuto nervoso normale e patologico, sulla sifilide congenita, sugli ormoni e sul gozzo endemico.
Vanno ricordati anche alcuni suoi contributi estranei alla medicina: l'ideazione di tute bianche per la mimetizzazione delle truppe alpine, e l'invenzione di una spoletta a scoppio ritardato per artiglieria.
È sepolto nel cimitero di Chiavenna, vicino al padre e alla moglie Antonietta Marzolo (morta nel 1977).

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sabato 5 marzo 2011

Meraviglie Moderne : F-14

Meraviglie Moderne : F-14


L'F-14 Tomcat è il più letale fra gli aerei da combattimento: nessun altro jet è dotato della sua speciale combinazione di armi e tecnologia.

INFO
Il Grumman F-14 Tomcat è un aereo da combattimento supersonico bimotore a getto, biposto e con ala a geometria variabile. Sviluppato negli Stati Uniti d'America alla fine degli anni sessanta, l'aereo nacque in risposta al programma della United States Navy Naval Fighter Experimental (VFX) che seguì al collasso del progetto General Dynamics/Grumman F-111B.
L'F-14 volò per la prima volta nel dicembre 1970 e divenne operativo nel 1974 con la U.S. Navy, a bordo della USS Enterprise (CVN-65), rimpiazzando l'F-4 Phantom II. L'F-14 operò con la marina statunitense come principale caccia da superiorità aerea, caccia intercettore per la difesa della flotta e piattaforma per la ricognizione tattica. Negli anni novanta gli venne aggiunta la possibilità di imbarcare il pod Low Altitude Navigation and Targeting Infrared for Night (LANTIRN) e iniziò ad operare anche come aereo da attacco al suolo.L'F-14 fu ritirato dal servizio attivo dagli USA il 22 settembre 2006 ed è stato sostituito dall'F/A-18E/F Super Hornet.Al 2010, l'F-14 risulta operativo solo con la Niru-ye Havayi-ye Artesh-e Jomhuri-ye Eslami-e Iran, l'aeronautica militare dell'Iran, dove fu esportato nel 1976 quando quel paese aveva ancora relazioni diplomatiche favorevoli con gli Stati Uniti.
Nel gennaio 2007, è stato annunciato dal Dipartimento della difesa degli Stati Uniti, che ogni vendita di parti di ricambio di F-14 sarebbe stata sospesa, a causa della preoccupazione che potessero finire in Iran. L'annuncio riportava che la decisione era stata presa "stante la attuale situazione in Iran".Il 2 luglio 2007, i rimanenti F-14 statunitensi, sono stati demoliti per evitare che parti di ricambio finissero per essere acquistate da governi ostili agli Americani.Si stima l'Iran abbia 44 F-14,di cui 20 operativi al 2009.

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venerdì 4 marzo 2011

I Misteri Degli Abissi : I treni fantasma

I Misteri Degli Abissi : I treni fantasma  



Nessun relitto navale nei paraggi. Nessuna spiegazione plausibile. E allora perché due locomotive giacciano sul fondo dell'Oceano di fronte al New Jersey?
  
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giovedì 3 marzo 2011

WikiLeaks : Guerra , Bugie e Videotape

WikiLeaks : Guerra , Bugie e Videotape



Wikileaks: guerra, bugie e videotape, l’inedito documentario che ripercorre la nascita, l’evoluzione e gli scandali del più discusso e controverso sito web del decennio.

Wikileaks è un'organizzazione internazionale no-profit che diffonde dichiarazioni private e segrete tratte da fonti anonime. Alla fine del 2010, il sito ha destato scalpore pubblicando centinaia di migliaia di documenti diplomatici e militari statunitensi. Wikileaks: guerra, bugie e videotape racconta la storia del carismatico fondatore e nemico numero uno del Pentagono Julian Assange, che racconta in esclusiva i motivi della creazione di Wikileaks e l’impatto che l'organizzazione ha avuto a livello mondiale.
I reporter francesi Paul Moreira e Luc Hermann, autori e registi del documentario, hanno viaggiato da Londra a Washington, da Reykjavik a Parigi, per parlare con i giornalisti di Wikileaks e gli hacker che, sfidando le regole dei segreti militari, stanno lottando per la trasparenza.
Per Paul e per me è stato estremamente complesso girarlo – dice Luc Hermann – soprattutto avvicinarsi a Julian Assange e alla sua squadra. Siamo stati a Londra due volte senza telecamere per convincerli a parlare. Erano sotto pressione, molto cauti, testimoni delle conseguenze che le loro attività avevano provocato negli ultimi mesi.
Il documentario include anche un'intervista a Daniel Domscheit-Berg, ex numero due e portavoce del team Wikileaks, prima dell’apertura del suo sito e della pubblicazione del suo libro Inside Wikileaks, che arriverà il 16 febbraio nelle librerie italiane edito da Marsilio Editori, dove racconta la sue esperienza al fianco di Assange nel sito più pericoloso del mondo. Daniel è ora un dissidente, ha abbandonato il team per contrasti con l'organizzazione, secondo lui troppo incentrata sulla figura di Julian Assange.
Il documentario è una finestra sul mondo di Wikileaks e sugli effetti che le sue rivelazioni hanno avuto sui media.

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mercoledì 2 marzo 2011

Delitti : Il delitto di Cogne

Delitti : Il delitto di Cogne



Anna Maria trova il corpo straziato di suo figlio Samuele. Le indagini rivelano il più tragico dei sospetti. Inizia uno dei casi più discussi degli ultimi anni.

More Info
Il delitto di Cogne fu un caso di omicidio avvenuto il 30 gennaio 2002 in una villetta di Montroz (pron. Montrò, talvolta ortografato come "Montrod"), frazione di Cogne, a danno di un bambino di tre anni, Samuele Lorenzi.
Il 21 maggio 2008 la Corte di Cassazione riconobbe definitivamente come colpevole del delitto la madre del piccolo, Annamaria Franzoni.
Il caso ebbe una rilevanza mediatica notevole principalmente a causa del talk show Porta a Porta condotto da Bruno Vespa e alla apparente decisione della difesa di utilizzare il mezzo televisivo per ottenere l'appoggio dell'opinione pubblica che, almeno nelle prime fasi del processo che seguì, di fatto si divise fra innocentisti e colpevolisti.

Il delitto di Cogne nei fatti
La mattina del 30 gennaio 2002, alle ore 8;28, Il 118 ricevette una telefonata di Annamaria Franzoni che chiese concitatamente aiuto, affermando di aver appena rinvenuto il figlio di tre anni, Samuele Lorenzi, nel proprio letto matrimoniale e che questi "vomitava sangue".
La Franzoni, alle ore 8;27, avvisò anche il medico di famiglia, Ada Satragni, che intervenuta per prima, ipotizzò un'improbabile causa naturale, un aneurisma cerebrale , insistendo per diverso tempo su questa versione e confermandola persino in una intervista televisiva, nel corso della quale giunse persino ad affermare che il pianto disperato del bambino scopertosi solo in casa avrebbe potuto provocare "l'apertura della testa". Effettivamente era presente una profonda e frastagliata ferita sul capo del bambino, dal quale usciva della materia grigia e che vistosamente era stata procurata da un'azione violenta. La dottoressa inoltre lavò il volto ed il capo del piccolo e lo spostò fuori casa - nonostante il freddo intenso - su una barella improvvisata con un cuscino. Tali gesti, certamente motivati dalle urgenti manovre di rianimazione, hanno tuttavia alterato irreparabilmente la scena del delitto e le stesse condizioni della vittima.
Ai soccorritori del 118 sopraggiunti in elicottero, anche per via dello stato dei luoghi, apparve subito chiaro che le devastanti ferite sul capo del bambino erano frutto di un deliberato atto di violenza. Vennero perciò avvisati i carabinieri, che compirono poi i primi sopralluoghi nella villetta.
Il piccolo fu dichiarato morto alle ore 9;55. L'esame autoptico, rivelò come causa reale una serie di colpi - almeno diciassette - sferratigli con un corpo contundente alla testa. Sul capo della piccola vittima furono rinvenute microtracce di rame, che suggerivano che il bambino fosse stato colpito con un oggetto realizzato con questo metallo, come ad esempio un mestolo ornamentale. Furono inoltre rinvenute lievi ferite sulle mani, riconducibili probabilmente ad un estremo tentativo e disperato di difesa. Quaranta giorni dopo il delitto Annamaria Franzoni fu iscritta nel registro delle notizie di reato con l'accusa di omicidio.
Al termine del processo di primo grado, nel 2004, la Franzoni fu condannata con rito abbreviato alla pena di 30 anni di reclusione. La colpevolezza venne poi ribadita nel giudizio d'appello, conclusosi il 27 aprile 2007 con una sentenza che ne ridusse la pena a 16 anni; ciò grazie alla concessione delle attenuanti generiche, che furono ritenute equivalenti all'aggravante della commissione del fatto nei confronti del proprio discendente.
I legali della Franzoni proposero quindi ricorso in Cassazione; in attesa del pronunciamento la donna rimase libera: i giudici esclusero la sussistenza di esigenze cautelari (pericolo di fuga, di inquinamento delle prove, di reiterazione del reato).
La difesa di Annamaria Franzoni passò, in ordine cronologico, ai celebri avvocati Carlo Federico Grosso (luminare italiano e professore universitario), Carlo Taormina (parlamentare e politico italiano), e infine, dopo l'abbandono della difesa da parte di Taormina per protesta, anche a seguito di una lunga e molto discussa campagna mediatica che vide Taormina impegnato nella duplice veste di difensore e parlamentare, a un legale d'ufficio, Paola Savio.

Mystery Night : L'Esorcista

Mystery Night : L'Esorcista


Mystery Night con Rodolfo Corsato: L'esorcista. La vera storia...
Il maligno può insinuarsi nel corpo di un uomo o di una donna? E gli esorcisti sono davvero capaci di allontanarlo?

More info
Per esorcismo si intende un insieme di pratiche e riti volti a scacciare una presunta presenza demoniaca o malefica da una persona, un animale o da un luogo. Queste pratiche sono molto antiche e fanno parte del credo di varie religioni.
Che un essere soprannaturale possa prendere possesso di un essere vivente o di un luogo è una credenza diffusa in molte religioni, in particolare presso i credi sciamanici. I posseduti non sono cattivi né totalmente responsabili per le loro azioni. La persona preposta agli esorcismi è chiamata esorcista. L'esorcista utilizza preghiere, formule prestabilite, gesti, simboli, e anche icone, reliquie, oggetti benedetti.

Punto di vista scientifico
Durante le presunte possessioni demoniache a cui hanno assistito studiosi (scienziati o medici) per indagini scientifiche, non sono mai state registrate attività paranormali, e sono stati, altresì, ricondotti a casi di disturbi psichici i casi studiati. È importante notare che nei casi di malattie mentali il fenomeno si esprime diversamente seguendo le regole della propria cultura e si ritiene che esso sia proprio e solo la conseguenza di una credenza religiosa.

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martedì 1 marzo 2011

Mengele Nidiata Infernale

Mengele Nidiata Infernale


In un paese nel sud del Brasile ci sono circa 38 coppie di gemelli biondi con gli occhi azzurri. Cosa c'e' di strano? Forse sono i risultati di esperimenti di Josef Mengele, medico di Auschwitz.

Josef Mengele (pronuncia tedesca:(Günzburg, 16 marzo 1911 – Bertioga, 7 febbraio 1979) è stato un medico nazista ed ufficiale delle SS tedesco.

Ricerche e sperimentazioni sui gemelli
Tra le ricerche condotte da Mengele nel campo, quelle a cui dedicò più energia e attenzione (praticate già un anno prima dell'entrata ad Auschwitz) furono riservate ai gemelli. In particolar modo, Mengele concentrò la sua attenzione sui gemelli monozigoti. Lo stesso Mengele si recava alla banchina, dove arrivano i treni dei prigionieri, per selezionare lui stesso i gemelli non appena scendevano. I gruppi di gemelli, comprendevano individui delle età più diverse, da piccoli ad anziani, tra questi veniva scelto il più anziano, che assumeva la funzione di Zwillingsvater (Capogemelli o padre dei gemelli), per distinguerli ulteriormente dagli altri prigionieri, gli venivano tatuate insieme al numero anche le due lettere ZW (cioè Zwillinge). Delle sue ricerche nel KZ (Konzentrationslager, campo di concentramento) Mengele teneva sempre informato il suo ex professore universitario, Von Verschuer, inviando anche all'istituto di biologia razziale a Berlino, esemplari e relazioni. Mengele analizzava i gemelli insieme, che sottoponeva a ricerche di tipo comparato. Nel suo analizzare i gemelli identici, Mengele effettuava misurazioni, fotografie, prelievi di sangue spesso ad ogni visita. Alcuni gemelli superstiti invece, affermano che le ricerche di Mengele riguardarono anche altre pratiche: utilizzo di sostanze chimiche per analizzare la reazione della pelle, o pressioni su parte del corpo per misurare la resistenza o iniezioni.
Sulle relazioni tra Mengele e i gemelli vi sono testimonianze contrastanti. Un assistente dello stesso Mengele, il dott. Miklos Nyiszli testimoniò che era lo stesso Mengele ad ucciderli (raccontò in particolare un episodio in cui uccise in una sola notte, uno dopo l'altro, 14 gemelli di origine zingara). Per quanto riguarda gli altri prigionieri, diversi dai gemelli, non ci sono invece dubbi alcuni: ne uccise direttamente diversi sparandogli o attraverso iniezioni di fenolo. Altri, come una sua collaboratrice, Teresa W., affermò di non aver mai avuto notizia del fatto che Mengele uccidesse i gemelli che studiava, e secondo la stessa, se una cosa del genere si fosse verificata per lei sarebbe stato impossibile non venirne a conoscenza. Oggettivamente, al di là di questo, i gemelli conducevano nel campo una vita migliore rispetto agli altri prigionieri (e questo proprio in virtù del fatto di essere oggetto di ricerca dello stesso Mengele): infatti veniva loro concesso di continuare ad indossare gli indumenti originari e di non radersi i capelli. I gemelli vivevano in un blocco speciale, vicino alle baracche dedicate alle ricerche e separati dagli altri prigionieri, svolgevano i lavori meno faticosi (portaordini), avevano una razione più nutriente e godevano di una protezione pressoché totale: se rubavano non venivano uccisi, potevano girare nel lager liberamente e non potevano essere per nessun motivo malmenati o lesi dai prigionieri e dalle stesse SS.
Questo speciale trattamento permise alla maggior parte dei gemelli di sopravvivere per lunghi periodi e nella maggior parte dei casi di riuscire a giungere fino alla liberazione dello stesso KZ per opera dei russi (anche qualche anno dopo il loro ingresso). Infatti, le probabilità di sopravvivenza degli altri prigionieri rispetto a quelle dei gemelli monozigoti erano pressoché nulle, contando il fatto che molti prigionieri furono gassati appena scesi dai treni e non trascorsero ad Auschwitz neppure una notte.

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