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venerdì 29 aprile 2011

Inside : I Tagliatori di Teste

Inside : I Tagliatori di Teste


Le spaventose leggende raccontate in Amazzonia parlano di terribili tagliatori di teste, che utilizzano questa terribile pratica contro i loro nemici per indebolire la loro anima.

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Le tsantsas (o zanza) sono teste umane preparate in modo particolare, usate a scopo trofeale, rituale, o commerciale.

Le tsantsas più note sono preparate dagli indigeni della Melanesia e del bacino del Rio delle Amazzoni, o da Europei o Euro-Americani allo scopo di ricreare questa pratica. In Amazzonia, i soli popoli noti per preparare tsantsas sono gli Shuar, Achuar, Huambisa e Aguaruna, collettivamente noti come Jivaros dell'Ecuador e del Perù.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, due teste tsantsa furono rinvenute nel campo di concentramento di Buchenwald ritenute essere di internati.Una di queste fu poi presentata come prova al Processo di Norimberga dal Pubblico Ministero USA Thomas J. Dodd.

Preparazione
Il procedimento per la preparazione delle tsantsas inizia con l'asportazione dello scheletro della testa. Con un coltello di bambù, si pratica un'incisione verticale dalla base del collo fino al vertice della testa, facendo attenzione a risparmiare i capelli. Si scolla la cute dal cranio facendo particolare attenzione alla faccia. Scollata la cute, il cranio viene gettato via. Si rovescia la testa e si cuciono dall'interno le palpebre. Si rovescia di nuovo la pelle e si cuciono le labbra con lunghe fibre. A questo punto si pone a bollire la testa in acqua contenente cortecce ricche di tannino. La pelle comincia a raggrinzirsi ed assumere una colorazione scura. Dopo un paio di ore, la testa si è ridotta ad un terzo delle dimensioni originarie. Terminata questa operazione, si cuce il taglio iniziale e si ridà forma alla testa. Si preparano quindi dei ciottoli roventi. Il primo, più grande, viene fatto roteare all'interno per eliminare i residui di parti molli. Ciò viene fatto fino a raffreddamento del sasso. Si passa quindi ad un ciottolo rovente più piccolo ripetendo l'operazione. Intanto, con un sasso piatto freddo si sfrega la pelle del volto all'esterno modellandola in maniera da conservare i lineamenti. Questo è un procedimento delicato. Si riempie quindi la testa con sabbia rovente e raschiando l'interno per eliminare ogni residuo di parti molli. La testa si sarà ridotta a un quarto delle dimensioni originali. La pelle viene quindi sfregata con carbone di legna per indurirla e darle la colorazizone scura tipica. Si ritiene altresì che questo sfregamento con cenere impedisca al muisak, l'anima vendicatrice, dal venir fuori dalla testa.

Le tsantsas sono note per il loro prognatismo, la distorsione dei lineamenti del volto e il raggrinzimento delle parti laterali della fronte; si tratta di artefatti del processo di raggrinzimento.

Tra gli Shuar e gli Achuar, il rimpicciolimento delle teste era seguito da un periodo di festeggiamenti.

Si mandava il guerriero più giovane al villaggio in modo che avvertisse le donne. I guerrieri iniziavano a danzare intorno alle tsantsas, intonando un canto. I primi guerrieri danzavano e cantavano con un'intensità crescente per circa mezz'ora. Poi venivano sostituiti da altri. In un secondo momento alla danza e al canto si univano anche le donne.

Significato
La pratica della preparazione delle tsantsas aveva inizialmente un valore religioso; si riteneva che il rimpicciolimento della testa di un nemico potesse imprigionare lo spirito del nemico costringendolo a servire il cacciatore di teste. Serviva anche ad impedire che lo spirito del morto potesse vendicare la sua morte.

Gli Shuar credevano nell'esistenza di tre spiriti fondamentali:

Wakani - innati negli umani e dunque capaci di sopravvivere alla loro morte.
Arutam - letteralmente "visione" o "potere", protegge gli umani dalla morte violenta.
Muisak - spirito vendicativo, che viene evocato quando la persona portatrice dell'arutam viene assassinata.

Per impedire a quest'ultimo spirito di usare i suoi poteri, si tagliava la testa del nemico sottoponendola poi al processo di rimpicciolimento. Il processo serviva anche come monito al nemico. Nonostante tutto, il possessore della tsantsa non la conservava a lungo. Molte teste venivano poi utilizzate nel corso di cerimonie e feste religiose che celebravano le vittorie della tribù. Non è chiaro se queste teste venivano buttate via o conservate.

Commercio delle tsantsas
Inizialmente, restrizioni di ordine culturale mostravano come le morti da conflitti tradizionali erano relativamente rare e poche teste venivano sottoposte al processo di rimpicciolimento. Quando gli occidentali cominciarono a far levitare la richiesta di tsantsas, tuttavia, si verificò un brusco incremento delle uccisioni nel tentativo di soddisfare la richiesta di tsantsas da parte di turisti e collezionisti.Normalmente, in cambio delle tsantsas, gli Shuar chiedevano armi da fuoco, al tasso di un'arma in cambio di una testa. Ma le armi non erano le sole merci di scambio; durante gli anni '30 del XX secolo, quando le teste venivano liberamente scambiate, una testa poteva essere acquistata per 20 euro. Ciò ebbe fine quando i governi peruviano ed ecuadoriano portarono avanti uno sforzo comune per mettere il traffico di teste fuorilegge.

Incoraggiati da questo commercio, già dal 1870, popolazioni in Colombia, Panamá ed Ecuador, senza alcun rapporto con i Jívaros iniziarono a realizzare tsantsas fasulle. Venivano usati cadaveri prelevati dagli obitori, o teste di scimmia o di bradipo. Alcuni usavano anche pelli di capra. Kate Duncan scrisse nel 2001 che "Si ritiene che circa l'80% delle tsantsas che si trovano nei musei o in mano a privati sono false," comprese tutte quelle femminili o quelle comprendenti il busto oltre alla testa.

Thor Heyerdahl racconta nel suo libro Kon-Tiki (1947) i grossi problemi nel penetrare nelle regioni Jívaro (Shuar) dell'Ecuador per ottenere legno di balsa per la sua zattera. Le popolazioni locali rifiutarono di guidare la sua squadra nella giunla poiché temevano di essere uccisi e che le proprie teste venissero rimpicciolite.

Dal 1940, è divenuto illegale importare tsantsas negli USA. Nel 1999, il National Museum of the American Indian restituì le tsantsas delle proprie collezioni al governo ecuadoriano.Anche la maggior parte degli altri Paesi hanno messo fuorilege questo commercio. Attualmente, copie di tsantsas vengono prodotte come curiosità per i turisti. Vengono realizzate in pelle o pelli animali modellate per assomigliare agli originali.

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Invasi dai Rospi Assassini

Invasi dai Rospi Assassini


Introdotti quasi un secolo fa per combattere gli insetti nei campi, oggi i rospi giganti 'Bufo marinus' fanno scempio della fauna autoctona e si sono moltiplicati in modo esponenziale.

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Il rospo delle canne (Bufo marinus Linnaeus, 1758) è un anfibio della famiglia dei Bufonidi, ritenuto una delle specie di anuri più infestanti del mondo.

Descrizione
Lungo in media da 10 a 15 centimetri, può raggiungere anche dimensioni più considerevoli: il più grande esemplare descritto pesava 2.65 kg e misurava 38 cm.

Le ghiandole paratiroidi del B. marinus secernono una tossina (bufotossina) che può avere effetti letali su molte altre specie di animali.

È nativo del Nuovo Mondo, diffuso in un'area che va dal Texas meridionale sino all'Amazzonia e al Perù sud-orientale.

È stato introdotto, con intenti di lotta biologica, in vari paesi del mondo, con risultati non sempre brillanti.
L'espansione del rospo delle canne in Australia

In particolare la sua introduzione in Australia, dove si pensava di utilizzarlo nella lotta contro alcune specie di insetti infestanti, ha avuto un impatto fortemente negativo sulla biodiversità. La sua rapida moltiplicazione ha portato infatti ad una drammatica riduzione del numero di diverse specie di roditori, anuri e rettili, con cui compete per il cibo e che spesso preda, ed ha avuto ricadute sulla intera catena alimentare, riducendo anche il numero di predatori a causa dell'effetto letale della bufotossina per molti di essi. È inserita nell'Elenco delle 100 specie aliene più dannose del mondo.

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Le Grotte Segrete Degli Squali

Le Grotte Segrete Degli Squali


Perche' dozzine di squali si radunano nelle grotte sottomarine al largo di Mauritius? Il fotografo Hugues Vitry e lo scienziato Ryan Johnson hanno cercato una risposta

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Il Tunnel Di Sarajevo

Il Tunnel Di Sarajevo



Costruito durante la guerra in Bosnia, il tunnel di Sarajevo collegava la citta', assediata dalle forze bosniache, alla zona controllata dalle Nazioni Unite, consentendo numerose fughe e l'arrivo di aiuti umanitari.

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Durante l'assedio di Sarajevo, nella guerra di Bosnia Erzegovina (1992–1995), fu costruito dagli assediati bosniaci il Tunnel di Sarajevo, con lo scopo di collegare la città di Sarajevo, che era stata interamente isolata dalle forze serbe, con l'area neutrale dell'Aeroporto istituita dalle Nazioni Unite.

A partire dal gennaio 1993, fu scavato il tunnel di Sarajevo da parte di volontari bosniaci che lavoravano a turni di 8 ore. La galleria fu completata a metà del 1993, il che permise alle riserve alimentari e agli aiuti umanitari di raggiungere la città, e alla popolazione di fuggire. Il tunnel fu una delle principali vie per oltrepassare l'embargo internazionale di armi e per fornire ai combattenti nella città le armi necessarie. In effetti, si è spesso detto che il tunnel abbia salvato Sarajevo.

Il tunnel era alto e largo 1,5 metri, e si espendeva per circa 800 metri di lunghezza.

La galleria fu utilizzata per trasportare anche l'ex presidente bosniaco Alija Izetbegović sulla sua sedia a rotelle. I 20 metri del tunnel che sono stati conservati fino ad oggi sono parte di un museo, aperto ai visitatori.

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I Pazzi di Bedlam : La Culla Dell Orrore

I Pazzi di Bedlam : La Culla Dell Orrore


Con interviste a psichiatri e drammatiche ricostruzioni, ripercorriamo la storia dell'ospedale di Bedlam, svelando il mondo macabro nascosto fra le sue mura e il fascino che esercitava sull'opinione pubblica.

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La follia viene identificata come una mancanza di adattamento che il malato mostra nei confronti dell'ambiente, tenendo ben presente che la definizione della follia è influenzata dal momento storico, dalla cultura, dalle convenzioni, quindi è possibile considerare folle qualcosa o qualcuno che prima era normale, e viceversa.

La follia può manifestarsi come violazione delle norme sociali, compresa la possibilità di diventare un pericolo per se stessi e gli altri, anche se non tutti gli atti sono considerati follia. Nell'uso moderno follia è più comunemente usato come termine informale che denota instabilità mentale, o nel contesto più ristretto giuridico dell'instabilità mentale. Nella professione medica il termine è ora evitato, in favore di diagnosi più specifiche di malattie mentali. La branca della medicina che si occupa delle malattie mentali è la psichiatria, mentre lo studio di queste in termini generali è argomento della psicopatologia.

La follia nella storia

Il termine follia deriva dal latino folle , di origine onomatopeica , significava vuoto o mantice . Nel corso dei millenni è profondamente variato sia il concetto di follia sia la sua interpretazione.

Nel mondo classico la follia era imprescindibilmente legata alla sfera sacra: il folle rappresentava la voce del divino, quindi da ascoltare per interpretarla.

Nel Medioevo, invece, il folle diventò il rappresentante del demonio, perciò bisognava liberarlo dal male, in qualche modo esorcizzarlo. Si diffuse la dicotomia spirito-corpo che, nel caso di malattia mentale, impose come primo atto l'intervento riparatorio sul corpo guasto, e proprio per questo motivo incapace di far esprimere lo spirito, e nel caso di insuccesso l'eliminazione fisica del folle.

Un'interpretazione diametralmente opposta si ebbe nel Rinascimento, basti pensare all'Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam; in questa epoca il folle venne considerato una persona diversa, sia per i valori sia per la sua filosofia di vita, e quindi andava rispettato, lasciato libero. Questa corrente di pensiero getterà le basi per la moderna fenomenologia, sviluppata dal filosofo Husserl, ma anche dallo psichiatria Jaspers che influenzerà la psichiatria trasformandola in una disciplina di incontro con l'altro (il folle), per vivere insieme con il malato e comprenderlo.

Se nel Medioevo i folli rischiavano il rogo, ancora alla metà del Settecento erano detenuti nelle carceri, poiché mancavano le strutture sanitarie specifiche; proprio in questo periodo, in Francia, in Germania e in Inghilterra si mise in moto un processo lento che consentirà entro una cinquantina di anni, grazie alla promulgazione delle prime leggi apposite, di consegnare i folli ai familiari, o in caso di mancanza, anche inserirli negli ospedali oppure nei primi istituti specializzati nascenti in quell'epoca.

Per quanto riguarda l'approccio terapeutico ai malati, solamente verso la fine del Settecento, il medico chirurgo Jacques René Tenon rivoluzionò la mentalità medica dell'epoca cercando di imporre il concetto di inviolabilità della persona umana e di libertà, seppur all'interno della struttura, per il malato, distinguendo la terapia medica, da quella solamente repressiva di tipo carcerario in vigore fino a quel momento.Un altro medico francese di fine Settecento Pierre Jean Georges Cabanis portò avanti il lavoro di Tenon, progettando il primo regolamento degli istituti per malati di mente: tra le altre innovazioni, Cabanis, abolì le catene per sostituirle con corpetti di tela (camicia di forza), introdusse un diario medico informativo sul malato e sugli effetti delle terapie e soprattutto regolamentò l'ingresso e l'eventuale fuori uscita del malato per guarigione avvenuta. Le cronache giudiziarie di quegli anni, per la prima volta, descrissero l'arresto, per omicidio, di "infermi di mente" da indirizzare nei manicomi.

In Inghilterra, invece, la gestione dei malati di mente era stata abitualmente appannaggio dei Quaccheri, e verso la fine del Settecento, l'ospedale di York venne ristrutturato ed adibito a questo compito. Oltre all'introduzione della semilibertà vigilata, emersero due aspetti caratteristici: l'uso dei principi religiosi come metodo di cura e il lavoro come valore terapeutico.

Nello stesso periodo, invece, in Francia si impose una visione laica nella gestione dei malati di mente, e grazie all'opera fondamentale del dottor Philippe Pinel le ideologie democratiche dell'epoca si riversarono sulla mentalità e sul tipo di controllo da applicare ai folli. Questo fu il periodo in cui la conoscenza delle malattie mentali acquistò una credibilità scientifica, e le innovazioni apportate da Pinel esalteranno l'importanza del rapporto paziente/terapeuta e l'importanza del transfert nella psicoterapia.

In tempi più recenti, dall'Ottocento in poi, emerse la visione, influenzata dal Positivismo, del folle come "macchina rotta", ovverosia lesionata nel cervello.

Nel Novecento Freud con la intuizione della guarigione perseguibile tramite una ricerca interiore ed un rapporto più umano con il terapeuta, con tutta la architettura della psicanalisi nel suo complesso, e Jung, con la sua indagine dei contenuti simbolici degli elementi della follia e l'introduzione degli archetipi per definirla con più chiarezza, mutarono nuovamente la storia del folle e del significato della follia.

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giovedì 28 aprile 2011

Delitti : La Gabbia Del Canaro

Delitti : La Gabbia Del Canaro


Un delinquente terrorizza un quartiere di Roma. Ma Pietro De Negri, toilettatore per cani, ha deciso di vendicarsi facendo il bullo a pezzi. Letteralmente.

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Pietro De Negri, detto Er Canaro (Calasetta, 28 settembre 1956), è un criminale italiano, toelettatore di cani (da cui il soprannome) del popolare quartiere romano della Magliana. Il 18 febbraio 1988, a 32 anni, entrò nella cronaca nera per l'uccisione dell'ex pugile Giancarlo Ricci.
Il cosiddetto delitto del Canaro è indicato nelle cronache nere come uno dei più efferati crimini condotti in Italia dal dopoguerra, particolarmente brutale perché la vittima, prima di essere uccisa, subì torture e mutilazioni.

L'omicidio di Giancarlo Ricci di giovedì 18 febbraio 1988

Da tempo De Negri subiva prepotenze ed angherie da Giancarlo Ricci, che gli chiedeva tangenti ed al contempo gli forniva cocaina a credito, ottenendo pagamenti con minacce e percosse. Il 18 febbraio 1988 Ricci si presentò per l'ennesima volta nel negozio di Pietro De Negri per esigere altro denaro. Questa volta, però, De Negri aveva organizzato una trappola contro il suo aguzzino: gli disse che aveva bisogno del suo aiuto per rapinare uno spacciatore di cocaina che sarebbe dovuto arrivare poco dopo nel negozio. Pietro disse a Ricci di nascondersi all'interno di una gabbia per cani. Una volta chiuso Giancarlo nella gabbia per cani, il Canaro chiuse i chiavistelli.

Sotto effetto di cocaina De Negri sottoporrà Ricci a torture e sevizie per sette ore prima di ucciderlo. In questura dirà:
« Sì, sono stato io. Gli ho tagliato le orecchie come a un dobermann, gli ho aperto la testa e gli ho lavato il cervello con lo shampoo dei cani. Non ne potevo più di quell'infame »

Alle tre del pomeriggio incominciò la tortura. De Negri tramortì il Ricci con una bastonata in testa, lo tirò fuori dalla gabbia e lo legò, poi gli troncò le dita, gli amputò orecchie e naso e gli tagliò anche i genitali. Per impedire emorragie dalle ferite, uccidendo troppo in fretta la vittima, cauterizzava con della benzina a sua volta incendiata.
Il De Negri teneva acceso il proprio stereo a volume altissimo, come era sua abitudine, coprendo le grida di Ricci, motivo per il quale egli poté operare indisturbato, senza che nessuno dei vicini potesse udire alcunché.
Verso le quattro del pomeriggio De Negri interruppe il suo macabro lavoro perché doveva andare a prendere la sua bambina di sette anni che usciva da scuola. La salutò affettuosamente come nulla stesse accadendo e la accompagnò a casa da sua madre.
Tornò infine in negozio dove Giancarlo era agonizzante e finì il lavoro. Ricci morirà soffocato dalle parti mutilate introdotte in bocca a forza.
Alle dieci di sera, De Negri legò il cadavere, lo avvolse nella plastica, lo mise nel bagagliaio dell'auto e, arrivato alla discarica di via Enrico Cruciani Alibrandi nel quartiere Portuense, lo cosparse di benzina e gli diede fuoco.

Il ritrovamento del cadavere

La mattina dopo alle 8 e mezza nella discarica un contadino notò un sacco che ancora bruciava. L'uomo rimase colpito dalla forma, una forma umana. Non gli fu difficile capire che si trattasse di un cadavere che, oltre ad essere semicarbonizzato, si presentava orrendamente mutilato, le dita, il naso e le orecchie erano state staccate, era stato evirato, il cranio era stato spaccato ed era stato tolto il cervello.

Subito sembrò un regolamento di conti tra spacciatori che non rispettavano le regole, ma i sospetti in poco tempo portarono a Pietro De Negri grazie a una testimonianza di un amico di Giancarlo:
« L’ultima volta che ho visto Giancarlo è stato ieri pomeriggio: l’ho accompagnato ad un appuntamento che aveva in un negozio di toilette per cani, in via della Magliana 253. Poi non l’ho più visto. »

La vicenda giudiziaria

Il 20 febbraio 1988, due giorni dopo l'omicidio, il Canaro venne arrestato e per nulla pentito poco dopo l'arresto disse:
« Guardate che gli ho fatto al grande pugile! L'ho smontato pezzo per pezzo, e ci sono riuscito perché lui era più grosso, ma io sono più intelligente »

Venne fatta sul Canaro una perizia psichiatrica che stabilì che al momento del delitto non era capace di intendere e di volere e che presentava manie di persecuzione e un'intossicazione cronica da cocaina. Proprio perché in carcere dovette smettere di usarla, ed in seguito a ciò la sua pericolosità scomparve del tutto.

Poi raccontò minuziosamente i fatti:
« Gli ho amputato le dita, poi gli ho tagliato le orecchie, il naso, i genitali. Gli ho detto: adesso non sei più neanche un uomo. Lui è svenuto io ho bruciato le ferite con la benzina per fermare il sangue e l'ho fatto rinvenire. Parlava troppo, continuava a insultarmi così gli ho tagliato la lingua. Ma non voleva saperne di morire, quell'infame. Alla fine gli ho sfondato la testa e lavato il cervello »

Il 12 maggio 1989, dopo poco più di un anno di carcere tornò in libertà, ma vi rimase per poco perché al processo di appello venne disposta una nuova perizia e i due professori incaricati, il dottor Carrieri di Bari e il dottor Pazzagli di Firenze conclusero che era semi-incapace di intendere e di volere al momento del delitto.

La sentenza definitiva fu di 24 anni di carcere ma dopo 16 anni il Canaro venne scarcerato per buona condotta, avendo mantenuto un comportamento esemplare e aiutando i detenuti extracomunitari e malati di Aids. De Negri tornò in libertà il 27 ottobre 2005, ritornando ad abitare in via Andersen al Quartaccio con la figlia che ora ha 27 anni e la moglie Paola. È tuttora affidato ai servizi sociali e fa il fattorino in uno studio legale con i seguenti obblighi:

deve rimanere in casa dalle 21 alle 7 del mattino
non può frequentare pregiudicati
non può frequentare luoghi di ritrovo
non può uscire dalla provincia di Roma

All'uscita del carcere, nell'ottobre 2005, il Canaro fece una richiesta pubblica: Per favore, dimenticatemi.

sabato 23 aprile 2011

L'Era Del Terrore : Le Bombe dell'IRA

L'era del terrore le bombe dell'IRA


Negli anni della sua attività, l'IRA ha portato alla morte più di 3000 persone prima di raggiungere una situazione di pace.

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Siamo nel Surrey, sud est della Gran Bretagna. La cittadina di Guildford si trova a 50 km circa da Londra, sull’autostrada A3, quella che lega la capitale a Portsmouth. In North Street un negozio di mobili ci informa sul suo nome: Lombok.
Niente di speciale, se non fosse che, trentaquattro anni prima, a farla da padrone fra i metri quadrati dei locali oggi colonizzati dall’odore acre della formaldeide, c’era il fumo delle sigarette assieme alle fragranze dolciastre dei deodoranti sui maglioni dei ragazzi lì riuniti i sabato sera.
Trentaquattro anni fa, il Lombok probabilmente neppure esisteva nelle mente degli attuali proprietari. Trentaquattro anni fa da queste parti comandava la musica dei pub e la schiuma delle birre, quella dell’Horse and Groom per esempio, antenato improbabile del negozio di mobili che ora ne ha preso il posto.
Il 5 ottobre 1974, i “provos” dell’Irish Republican Army (IRA) pensarono bene di mescolare birra e profumi a sangue e gelignite: una bomba per l’Horse and Groome e un’altra per il vicino pub del Seven Star.
Quella all’Horse fermò gli orologi alle 8 e 30 della sera. Al Seven Star invece, tutto accadde mezz’ora dopo, quando il locale era già stato evacuato. Sul campo restarono i corpi senza vita di 5 persone; i restanti 65 feriti erano già in viaggio per gli ospedali della zona.
Vittime di quell’attentato, i frequentatori abituali di entrambi i pub: militari inglesi.
Fu l’inizio della campagna di terrore che l’IRA scatenò direttamente sul territorio inglese in risposta alla repressione che da almeno cinque anni (dalla battaglia del Bogside del ’69, al Bloody Sunday del ’71 in poi) l’esercito di Sua Maestà stava mettendo in atto in Irlanda del Nord.
L’attentato di Guildford ebbe però un seguito ancor più drammatico quando, nel dicembre del 1974, la polizia britannica arrestò Gerry Conlon, Paul Hill, Patrick Armstrong e Carole Richardson con la falsa accusa di essere stati gli esecutori materiali dell’atto.
Ai quattro, stremati dalle torture e dai ricatti cui li sottopose la polizia, fu estorta una confessione nelle ventiquattro ore successive all’arresto. Hill e Armstrong furono accusati perfino degli attentati di Kings Arms e Woolwich.
Una giustizia celere oltre ogni aspettativa emise nell’ottobre del ’75 la sua sentenza: pena di morte per tutti. La condanna fu poi tramutata, probabilmente per mettere in risalto la magnanimità della corte, in carcere a vita.
Pur professandosi innocenti, pur avendo tentato con ogni mezzo di portare a galla la verità, i quattro ragazzi passarono ben 14 anni in prigione prima che, nel 1989, un detective impegnato nella revisione del processo a Patrick Armstrong, notasse come numerosi brani della dichiarazione rilasciata la notte dell’arresto dal suo assistito erano stati pesantemente rivisti e corretti dalla polizia.
Fu in base a questa fortuita scoperta che il caso fu riaperto e il processo rivisto.
Quelli che per l’opinione pubblica erano solo assassini sanguinari al soldo dell’IRA, divennero ben presto i “Quattro di Guildford”, esempi viventi di una giustizia finalmente imparziale.La sentenza di assoluzione piena arrivò poco dopo anche se per gli apparati della polizia coinvolti non ci furono conseguenze di sorta.
Un celebre film del ’93 diretto dal regista Jim Sheridan e dal titolo “Nel nome del padre” (protagonisti Daniel Day-Lewis, Pete Postlethwaite e Emma Thompson) ha ripercorso la storia dei Quattro di Guildford e di Patrick “Giuseppe” Conlon (padre di Gerry Conlon) che, ingiustamente arrestato con l’accusa di fiancheggiamento, perse la vita durante la prigionia, ennesima vittima di una vicenda drammaticamente attuale.

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giovedì 21 aprile 2011

L'Era Del Terrore : La Sfida di AL-Qaeda

L'Era Del Terrore : La Sfida di AL-Qaeda


L'audace e scioccante attacco terroristico dell'11 settembre al World Trade Center ha cambiato il mondo e ha reso Osama Bin Laden l'uomo più ricercato del pianeta.

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Al-Qāʿida (arabo: القاعدة, al-qāʿida, "la base" ; italianizzata in: al-Qaeda, el-Qaida o - erroneamente - in al-Quaida) è il nome di un movimento paramilitare e terroristico, fautore di ideali riconducibili al fondamentalismo islamico e impegnata in modo militante nell'organizzazione e nell'esecuzione di azioni sia nei confronti dei vari regimi islamici filo-occidentali, sia del mondo occidentale. È guidato dal miliardario saudita Osāma bin Lāden, che si avvale della guida ideologica di Ayman al-Zawāhirī (ex medico del Cairo, appartenente a una famiglia di dotti religiosi e di magistrati). Entrambi sono riconducibili all'attivismo ideologico-politico dello shaykh ʿAbd Allāh Yūsuf ʿAzzām.
Bandiera attribuita ad al-Qāʿida. La frase araba scritta è il tawhid: affermazione di fede nel monoteismo e nella missione profetica di Maometto
Gli atti terroristici fanno uso di attacchi suicidi e l'uso simultaneo di esplosivi su differenti obiettivi. Tali attività terroristiche sono portate avanti o da uomini che hanno prestato giuramento di fedeltà a Osama bin Laden o dai numerosi uomini che comunque legati ad al-Qāʿida non hanno prestato detto giuramento e sono stati addestrati in un campo di al-Qāʿida in Afghanistan o in Sudan. Il gruppo di al-Qāʿida predica e organizza da tempo, in nome del jihād islamico, attacchi terroristici nei confronti di obiettivi occidentali con l'obiettivo di porre fine all'influenza dei paesi occidentali sui paesi mussulmani e con il fine di creare un nuovo califfato islamico. Esso crede inoltre che ci sia un complotto ebraico-cristiano volto a distruggere l'Islam. La sua filosofia di management è stata descritta come "centralizzata nelle decisioni e decentrata nell'esecuzione". Dopo gli attentati dell'11 settembre si pensa che la leadership di al-Qāʿida sia diventata geograficamente isolata e che essa abbia lasciato a dei gruppi di dirigenti locali la conduzione delle azioni terroristiche utilizzando il nome di al-Qāʿida.
Al-Qāʿida è stata classificata come organizzazione terroristica dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite,dalla NATO,dalla Commissione europea dell'Unione Europea,dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti,dai governi di Australia, India,Canada,Israele,Giappone,Corea del Sud,Germania,Regno Unito,Russia,Svezia, e Svizzera.

Attentati
Nel tempo, al-Qāʿida è divenuta un'etichetta generica utilizzata dai media e in sede politica per indicare una serie di organizzazioni militanti e apparentemente dedite ad un ripristino di un Islam "delle origini" attraverso mezzi violenti e gravi attentati, anche laddove non è affatto provato per via giudiziaria che tali attentati siano stati perpetrati da una medesima organizzazione . In tal modo, si fa riferimento ad al-Qāʿida in modo variamente accurato quale diretta responsabile (in vari casi l'organizzazione ha rivendicato esplicitamente le proprie responsabilità) o indiretta ispiratrice di feroci atti terroristici che, negli ultimi anni, hanno duramente colpito il Kenya, la Somalia, il Libano, lo Yemen, l'Indonesia, l'Egitto, l'Iraq, la Spagna, la Gran Bretagna e gli USA.

In assoluto il più significativo di tutti gli attentati operati da al-Qāʿida , è stato il dirottamento di alcuni aerei di linea, fatti schiantare l'11 settembre 2001 contro le Torri Gemelle del World Trade Center di New York e sul Pentagono presso Washington con tutto il loro carico umano, ivi compresi i dirottatori; Osāma bin Lāden ha rivendicato la responsabilità di al-Qāʿida solo nel marzo del 2002, pur lodando gli esecutori dell'attentato già nell'ottobre del 2001. Altrettanto gravi - pur con un numero di vittime alquanto minore - sono stati gli attentati ai treni di Madrid dell'11 marzo 2004 (compiuti ad opera di una cellula terroristica ispirata ad al-Qāʿida), gli attentati di Londra il 7 luglio 2005 e pochi giorni dopo, il 23 luglio 2005, nell'egiziana Sharm al-Sheykh.
Al-Qāʿida avrebbe numerosi campi di addestramento e centri di attività sparsi in diversi paesi del mondo islamico. Secondo il Daily Times è presente anche in Somalia .

Storia
Al-Qāʿida è nata come organizzazione di guerriglia al tempo dell'invasione sovietica dell'Afghanistan ma tale organizzazione non è mai stata aiutata, né istruita dagli USA: lo ammette persino lo stesso al-Zawāhirī nel suo libro (Al-Zawahiri's New Book).
È da ricordare comunque che Osāma bin Lāden appartiene a una delle famiglie più ricche dell'Arabia Saudita, di conseguenza non aveva necessità di richiedere nessun tipo di aiuto economico. Gli USA aiutarono comunque i mujahidin afghani (i cui combattenti solo in parte andarono poi a militare in al-Qāʿida), favorevoli a tutto ciò che potesse creare difficoltà all'URSS. Dopo la caduta del regime filo-sovietico, Osāma bin Lāden inviò una lettera al re dell'Arabia Saudita proponendogli di appoggiare al-Qāʿida per bloccare l'invasione irachena del Kuwait e impedire il conflitto. Il re rifiutò dichiarando l'organizzazione fuori legge. Da allora al-Qā‘ida ha mosso guerra agli Stati Uniti e ai paesi ad essi alleati

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martedì 19 aprile 2011

Inside: Vaticano Segreto

Inside: Vaticano Segreto


Il Vaticano: un arcano centro di potere, al quale ha accesso solo una ristretta cerchia di persone. Otto di loro rompono l’abituale silenzio e riservatezza per parlare dei loro compiti al servizio del Papa. Tra i loro compiti c’è la salvaguardia di beni il cui valore è impossibile stimare; supervisionano fiumi di visitatori che paralizzerebbero una piccola città; concorrono alla diffusione dell’immagine e delle parole del Papa che arrivano in tutto il mondo. Le loro storie, combinate con immagini davvero straordinarie del Vaticano, forniscono un accesso esclusivo a questo mondo veramente poco conosciuto.

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« L'Italia riconosce alla S. Sede la piena proprietà e la esclusiva potestà e giurisdizione sovrana sul Vaticano, come è attualmente costituito, con tutte le sue pertinenze e dotazioni, creando per tal modo la Città del Vaticano, per gli speciali fini e con le modalità di cui al presente trattato [...] »
(Patti lateranensi, 11 febbraio 1929)

Lo Stato della Città del Vaticano (in latino Status Civitatis Vaticanae), comunemente abbreviato in Città del Vaticano, è uno stato indipendente (0,44 km², 799 abitanti al 23 aprile 2009) dell'Europa.
La semplice dizione Vaticano spesso è usata anche per indicare non tanto lo Stato, quanto piuttosto il vertice della Chiesa cattolica, ovvero la Santa Sede, la quale è tuttavia un'entità diversa e distinta.
È un'enclave del territorio della Repubblica Italiana, essendo inserito nel tessuto urbano della città di Roma e costituisce il più piccolo Stato indipendente del mondo, in termini sia di popolazione sia di estensione territoriale.
La lingua ufficiale della Città del Vaticano è l'italiano, mentre il latino è la lingua ufficiale della Santa Sede.

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domenica 17 aprile 2011

Inside : L'Uomo Con 20 Mogli

Inside : L'Uomo Con 20 Mogli

Winston Blackmore e' il patriarca della sua famiglia e il leader della comunita' fondamentalista di Mormoni poligami di Bountiful, British Columbia, che include le sue 20 mogli e circa 100 bambini.


INFO WEB
POLIGAMIA
La poligamia, parola composta derivante dal latino tardo polygamĭa a sua volta dal greco πολυγαμία essa derivante da πολύγαμος composta da πολυ- (poli-, forma compositiva di πολύς «molto») e γάμος, tradotto in italiano con «nozze», è il rapporto stabilito con vari scopi, tra cui principalmente quello a fini riproduttivi, tra un individuo di un sesso e due o più individui della stessa specie dell'altro sesso.
Nel caso di rapporti tra appartenenti al genere umano il termine diviene più restrittivo in quanto ci si riferisce ad una pratica matrimoniale molto antica, e tuttora ammessa in alcuni paesi, ma che è considerata reato nella legislazione della maggioranza degli stati odierni. Con poligamia spesso ci si riferisce, erroneamente, alla poliginia; in questo modo verrà usato più avanti.
Accenni alla poligamia si ritrovano e si motivano con varie argomentazioni sia nelle Sacre Scritture che in altri testi antichi. Presso il mondo semitico era ritenuta pratica fondamentale riservata a ceti sociali elevati o prestigiosi, in quanto permetteva la generazione di rampolli di "stirpe reale" atti ad espandere il buon nome della casata; in particolare vengono citati gli episodi di Abramo e Sara, la quale essendo sterile, "offre" una consenziente Agar ad Abramo, al fine di renderlo finalmente padre. Il figlio di quella unione è conosciuto come Ismaele, il proto-fondatore di tutti quelli che si riconoscono appartenenti alla religione Islamica (vedi Ismaeliti). Un altro esempio fu Salomone con uno stuolo di mogli e concubine impressionante, atto a dare prestigio ed a sancire alleanze, più che a dare effettiva praticità a rapporti sentimentali tra padre, mogli e relativa prole.
Storicamente, numerose società hanno ammesso la poligamia. Nella società greca e romana tuttavia non ve ne è traccia almeno come forma legalizzata. Nelle lettere di San Paolo si legge di come egli raccomandi ai vescovi di essere mariti di una sola moglie.
Nella seconda metà dell'Ottocento, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni predicò e vide diversi dei suoi fedeli praticare il matrimonio plurimo, una forma di poliginia, basato sul modello del matrimonio degli antichi patriarchi biblici, Abramo, Isacco , ecc. Il 24 settembre 1890, la Chiesa rinunciò ufficialmente alla poligamia, sanzionando con la scomunica chiunque avesse contratto nuovi matrimoni poligami. Questa posizione causò il malcontento di alcuni fedeli che si dissociarono dal mormonismo e proseguirono, autonomamente, la pratica del matrimonio plurimo. Da queste gruppi derivano gli odierni poligamisti, scorrettamente definiti mormoni.

La Cina è passata dal consentire la poligamia all'ammettere solo la monogamia nella legge sul matrimonio del 1953, dopo la rivoluzione comunista. La maggior parte delle società africane e islamiche continua a consentire la poligamia. Questo comprende l'India dove la poligamia è ammessa per i cittadini musulmani. Probabilmente, tuttavia, meno del 3% di tutti i matrimoni musulmani è poligamo. La poligamia è sempre più costosa in un ambiente urbano.
Le unioni poligame (soprattutto per il caso della poliginia) sono state da taluni studiosi interpretate come forme particolari comunque tendenti a favorire la riproduzione in ambiti in cui elevati fattori di mortalità rendevano opportuno per la comunità di riferimento massimizzare la potenzialità di fecondazione per garantirsi un adeguato numero di adulti i quali, superate favorevolmente le condizioni di rischio, potessero a loro volta riprodursi.
La poliandria (una donna che ha più mariti) si verifica molto raramente in poche isolate società tribali con risorse limitate. Tali società includono alcune tribù degli Inuit canadesi, sebbene la pratica sia diminuita bruscamente nel XX secolo a causa del cambiamento dalla religione tribale alla religione Moravian.


Winston Blackmore
Leader del più grande gruppo poligamo del Canada. Per due decenni, Blackmore è stato il vescovo di Bountiful, British Columbia gruppo della Chiesa Fondamentalista di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (FLDS Chiesa), una comunità di poligami nella Valle Creston . Nel settembre 2002, FLDS Chiesa presidente Warren Jeffs scomunicato lui. La comunità di Abbondanza era divisa quasi a metà, circa 700 persone continuano a seguire Blackmore, mentre circa 500 seguire Jeffs.
Blackmore è stato arrestato dalla Canadian Mounted Police Reale nel gennaio 2009 con l'accusa di poligamia.
Fino al 30 giugno 2010, Blackmore si è sposato 25 volte e ha un totale di 121 bambini.
Egli è il nipote dell'ex Credito Sociale Party of Canada leader John Horne Blackmore che fu scomunicato da un poligamo della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni , nel 1947 per "l'insegnamento e sostenendo la dottrina del matrimonio plurimo". In qualità di deputato, l'anziano Blackmore ha esortato il Parlamento ad abrogare la legge anti-poligamia e riuscì ad eliminare i riferimenti specifici per i mormoni che era stato nella legge.

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giovedì 14 aprile 2011

Come Si Fa La Storia : Stonehenge

Come Si Fa La Storia : Stonehenge


Stonehenge è ancora oggi un grande enigma. Con l'aiuto della grafica più moderna e le interviste agli esperti, tentiamo di svelare i riti e i misteri che si nascondono dietro la sua costruzione.

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Stonehenge (pietra sospesa, da stone, pietra, ed henge, che deriva da hang, sospendere: in riferimento agli architravi) è un sito neolitico che si trova vicino ad Amesbury nello Wiltshire, Inghilterra, circa 13 chilometri a nord-ovest di Salisbury sulla piana omonima. È composto da un insieme circolare di grosse pietre erette, conosciute come megaliti.
Il sito è stato aggiunto alla lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1986. Le pietre di Stonehenge sono allineate con un significato particolare ai punti di solstizio ed equinozio. Di conseguenza alcuni sostengono che Stonehenge rappresenti un "antico osservatorio astronomico", anche se l'importanza del suo uso per tale scopo è dibattuta.
Stonehenge all'alba del solstizio d'estate (21 giugno 2005), con una folla di 19.000 persone che hanno aspettato l'alba tutta la notte
Oltre che meta del turismo di massa, Stonehenge è attualmente luogo di pellegrinaggio per molti seguaci del Celtismo, della Wicca e di altre religioni neopagane, e fu teatro di un festival musicale libero tra il 1972 e il 1984; nel 1985 tale festival fu bandito dal governo britannico a causa del violento confronto tra la polizia e alcuni partecipanti che divenne noto come la Battaglia di Beanfield.

Teorie sulla costruzione
Le pietre più grandi, in gres (dal peso di 25÷50 tonnellate), sono state tagliate da una collina distante 30 km dal sito archeologico, e vennero probabilmente trasportate attraverso delle slitte che scivolavano su rulli in legno, tirate con corde di cuoio da decine di uomini.
Le pietre di dimensioni inferiori sono state invece tagliate in Galles, ad una distanza di oltre 200 km dal sito, e vennero trasportate su imbarcazioni.
Le pietre che costituivano gli elementi verticali venivano prima trascinati in corrispondenza di un foro sul terreno, quindi venivano fatte scivolare all'interno del foro con l'ausilio di un sistema di leva appoggiate a un "castello" di tronchi. La pietra veniva poi sistemata in verticale tirandola con delle funi, e il foro veniva riempito con sassi.
Una volta che erano state alzate le pietre verticali, si aggiungeva l'architrave alzandola poco alla volta attraverso la costruzione di un fasciame di legname e l'uso di leve.

Leggende su Stonehenge
Stonehenge è associato alla leggenda di Re Artù. Goffredo di Monmouth disse che il mago Merlino diresse la sua rimozione dall'Irlanda, dove era stato costruito sul Monte Killaraus, da Giganti che portarono le pietre dall'Africa. Dopo essere stato ricostruito vicino ad Amesbury, Goffredo narra come, prima Uther Pendragon, e poi Costantino III, vennero seppelliti all'interno dell'anello di pietre. In molti punti della sua Historia Regum Britanniae Goffredo mischia la leggenda britannica con la sua immaginazione; è suggestivo il fatto che colleghi Ambrosio Aureliano con questo monumento preistorico, portando come prova la connessione tra "Ambrosius" e la vicina "Amesbury". Stonehenge è inoltre associato a molte altre leggende. I Druidi ad esempio utilizzavano queste enormi pietre come templi sacri dove si recavano sovente a pregare.



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mercoledì 13 aprile 2011

Come Si Fa La Storia : Gangster

Come Si Fa La Storia : Gangster


Da Bonnie e Clyde fino ad Al Capone, attraverso la computer grafica di ultima generazione e interviste ad alcuni esperti, ripercorriamo i momenti salienti che hanno fatto la storia dei gangster.


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Con il termine gangster si identifica un membro di un'organizzazione criminale, per esempio di stampo mafioso o una banda. I gangster sono criminali organizzati, che hanno la propria occupazione in attività o imprese criminali.

American Gangster
La maggior parte dei gangster in America era in attività verso la fine del 1800 e durante il secolo successivo. A causa della cultura multirazziale dell'America settentrionale, c'e' una grande varietà di gangs. Ai primi gangster americani, si affiancarono quelle gangs originarie dall'Italia, soprattutto dalla Campania e dalla Sicilia, ed hanno avuto un grande impatto culturale sugli Stati Uniti, specialmente a Chicago e New York, dove la Mafia è ancora la più potente organizzazione criminale. La Mafia venne in America agli albori del XX secolo, originando la Mano Nera, e crebbe a causa del periodo del Proibizionismo e per la sua attività nel traffico illegale di alcool. Fu durante questo periodo che lottò con le esistenti organizzazioni criminali Irlandesi-americane per il controllo del traffico criminale in America. Numerosi uomini d' onore, come gli aderenti alla Mafia si definiscono, giunsero negli Stati Uniti durante le persecuzioni di Benito Mussolini, che si concretizzarono nella persona di Cesare Mori, il "Prefetto di Ferro", inviato in Sicilia con l'incarico di rafforzare l'autorità del Fascismo, a dispetto del potere di molti padrini mafiosi.

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Come Si Fa La Storia : Nostradamus

Come Si Fa La Storia : Nostradamus


Analizziamo alcune delle più controverse profezie di Nostradamus grazie al supporto della computer grafica e alle interviste a diversi esperti per scoprire la verità sul profeta e i suoi scritti.



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Nostradamus, al secolo Michel de Notre-Dame o Miquèl de Nostradama in occitano (Saint-Rémy-de-Provence, 14 o 21 dicembre 1503 – Salon-de-Provence, 2 luglio 1566), è stato un astrologo, scrittore e farmacista francese.
È considerato da molti, assieme a san Malachia, come uno tra i più famosi ed importanti scrittori di profezie della storia. È famoso principalmente per il suo libro Le Profezie, che consiste di quartine in rima, raccolte in gruppi di 100, nel libro Centuries et prophéties (1555).
I sostenitori dell'attendibilità di queste profezie attribuiscono a Nostradamus la capacità di aver predetto un incredibile numero di eventi nella storia del mondo, tra cui la rivoluzione francese, la bomba atomica, l'ascesa al potere di Adolf Hitler, e gli attentati dell'11 settembre 2001. Nessuno tuttavia ha mai dimostrato di poter ricavare dalle quartine di Nostradamus dati attendibili per la previsione del futuro.
Si rileva, infatti, che queste predizioni altro non sono che esempi di chiaroveggenza retroattiva. In altri termini, le quartine sono scritte in un modo così ambiguo che chiunque, a posteriori, può leggere in esse ciò che meglio crede. "Nostradamus non ha mai veramente previsto alcun evento futuro. Le uniche tre volte in cui ha indicato una data precisa per le sue profezie, infatti, si è clamorosamente sbagliato: in una, prevedeva il culminare di una lunga e selvaggia persecuzione religiosa per il 1792 (che non c'è mai stata), in un'altra la totale distruzione della specie umana per il 1732 e nella terza la fine del mondo per il 1999".



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Come Si Fa La Storia : Hitler

Come Si Fa La Storia : Hitler


Un'analisi precisa di uno dei più grandi criminali del XX secolo: con l'aiuto della computer grafica e interviste ad esperti, ripercorriamo cinque momenti cruciali dell'ascesa e della caduta di Hitler.


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Adolf Hitler (Braunau am Inn, 20 aprile 1889 – Berlino, 30 aprile 1945) è stato un politico austriaco naturalizzato tedesco, Cancelliere del Reich (Reichskanzler) dal 1933 e Führer della Germania dal 1934 al 1945. Fu Führer del Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi (Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei), noto con il nome abbreviato di Partito Nazista, e il principale ideologo del nazionalsocialismo.
Hitler conquistò il potere cavalcando lo scontento e l'orgoglio ferito del popolo tedesco, a causa della sconfitta nella prima guerra mondiale e della grave crisi economica che affliggeva la Repubblica di Weimar. Sfruttando la sua abilità oratoria e l'insoddisfazione delle classi medie, presentò un manifesto politico intriso di nazionalismo, anticomunismo e antisemitismo, e dopo alterne vicende (fallito Putsch nel 1923, con conseguenti otto mesi di carcerazione) arrivò alla Cancelleria nel 1933 e instaurò la dittatura, assumendo anche la carica di capo di stato dopo la morte del presidente Paul von Hindenburg. Grazie a un possente ed efficace programma di ristrutturazione economica e riarmo militare, Hitler perseguì una politica estera estremamente aggressiva, volta principalmente ad espandere il Lebensraum (spazio vitale) tedesco a spese delle popolazioni dell'Europa orientale. In un susseguirsi di atti di sfida alla comunità internazionale, giunse ad invadere la Polonia il 1º settembre del 1939, provocando lo scoppio della seconda guerra mondiale. Sconfitto dagli eserciti alleati, con le truppe sovietiche ormai penetrate in città, si suicidò nel suo bunker di Berlino il 30 aprile 1945 insieme alla compagna Eva Braun, che aveva sposato poche ore prima.
Responsabile della morte di milioni di persone, Hitler fu fautore di una politica di discriminazione e sterminio che colpì vari gruppi etnici, politici e sociali (rom, popolazioni slave, minoranze religiose, omosessuali, prigionieri di guerra, comunisti, oppositori politici, disabili mentali) e in particolar modo gli ebrei. Segregati sin dal 1933 dalla vita sociale ed economica del Paese, gli ebrei e le altre minoranze furono oggetto dal 1941 di un piano d'internamento ed eliminazione totale noto con il nome di "Soluzione finale", al quale ci si è riferiti sin dall'immediato dopoguerra con il termine di Shoah od Olocausto. La parola genocidio fu coniata proprio in riferimento alle politiche di sterminio hitleriane. 



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Come Si Fa La Storia

 Come Si Fa La Storia


Tutto quello che avreste voluto sapere in un documentario su Hitler o Nostradamus, Stonehenge o il mondo dei gangsters e non avete mai osato chiedere. Arriva in Italia la serie BBC che rivoluziona il linguaggio del racconto storico in TV.
Uno stile nuovo, un approccio originale e coinvolgente per raccontare la storia.
Animazione, grafica di ultima generazione e archivi creano un mix innovativo per rileggere il passato: un documentario di storia per le nuove generazioni.

Episodi :
- Hitler  
- Nostradamus 
- Stonehenge 
- Gangster 

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Chroma key
Il Chroma key (letteralmente chiave cromatica, ma un termine italiano più preciso è intarsio a chiave colore) è una delle tecniche usate per realizzare i cosiddetti "effetti di Keying" (come il Luma Key o chiave di luminanza ed il Matte), effetti speciali usati soprattutto in ambito televisivo, ad esempio per le previsioni del tempo.
Descrizione e caratteristiche
Il chroma key permette di unire due sorgenti video, sfruttando un particolare colore (appunto il "colore chiave") per segnalare al mixer video quale sorgente usare in un dato momento: supponendo di avere un video di sfondo e il video di un presentatore che si muove su uno sfondo uniforme di colore chiave, la consolle video trasmetterà in uscita il video del presentatore soltanto nei punti con un colore diverso dalla chiave: nei punti del video in cui c'è il colore chiave, invece, la consolle userà il video di sfondo. In altre parole, il colore chiave viene interpretato dalla consolle video come "trasparente".
Perché l'effetto riesca è necessario che il presentatore non indossi oggetti dello stesso colore dello sfondo, che verrebbero "bucati" dal chroma key dando agli spettatori una fortissima sensazione di irrealtà: il comico Teo Teocoli sfruttava esattamente questo effetto in una delle sue gag, in cui si presentava nel ruolo dell'esperto di calcio televisivo Caccamo in chroma key con una cravatta del colore chiave, che veniva inesorabilmente "bucata" dalla telecamera. Se i contorni fra sfondo chroma key e soggetto sono sfumati o non proprio netti, si ha una specie di "effetto neve" ai bordi fra le due immagini sovrapposte, che è caratteristico di questo sistema.
Il chroma key si usa per ambientare soggetti e oggetti su sfondi "virtuali", aggiunti separatamente e successivamente con due metodi principali:
materiale girato in precedenza e integrato con quanto ripreso sullo sfondo verde o blu;
(il più diffuso attualmente) materiale completamente elaborato in digitale, con l'ausilio della grafica computerizzata, e integrato con i movimenti dal vero degli attori (Hulk ne è un esempio).
La tecnica del chroma key ebbe una prima versione con il Blue Back (alle scene con gli attori venivano integrate scene girate altrove). Viene realizzata attualmente tramite il cosiddetto Green screen (in precedenza Blue screen, derivazione del Blue Back).
Originariamente si usava il blu come colore chiave, ma attualmente si è passati al Pantone 354 (verde), perché più adatto alle telecamere digitali.
Realizzazione tecnica
Premesso che più è grande la superficie di chroma e più la sua realizzazione perfetta sarà difficile, il principio portante è che l'illuminazione sia omogenea sia sui soggetti che sul fondo. Già da qui si traggono moltissime considerazioni:
l'illuminazione del chroma e del soggetto devono essere separate
le ombre del soggetto non devono finire sulla porzione di chroma presente nell'inquadratura
il soggetto dovrà preferibilmente avere un diaframma differente rispetto al chroma al fine di distaccare meglio il soggetto dal fondo.
Per evitare il fastidioso effetto di "fringing" o "fringitura" (l'imperfetto scontornamento dei bordi del soggetto molto frequente nelle persone con capelli biondi o bianchi) è utile una sorgente di controluce data un po' "a pioggia". Le tecniche ideali per realizzare un totale con chroma sono due, diametralmente opposte. La prima richiede una camera a 3 ccd con ottica "normale" (le vecchie 50 mm); una parete 3 metri per 4 metri dipinta di verde; 4 proiettori da 800w frostati (va bene anche la carta da forno) disposti ad arco (a circa due metri di distanza dalla parete) posizionati sulle "americane" e puntati ad incrocio (quello di estrema destra punta a sinistra, quello di estrema sinistra punta a destra etc.); un proiettore da 600w puntato sul soggetto frontalmente a 45 gradi verso l'alto in modo che l'ombra sia lunga quanto il soggetto; un proiettore da 600w frostato con una full (o con 3 o 4 fogli di carta da forno) come controluce. La seconda è più semplice. Richiede sempre una buona telecamera con una buona ottica (possibilmente analogica) e consiste nel saturare l'ambiente in modo omogeneo con un bagno di luce a neon (attenzione che siano della stessa marca e della stessa temperatura colore). Inconveniente di questa tecnica è la perdita di alcune frequenze colorimetriche sul soggetto.
Il chroma key nel cinema
Nel cinema il chroma key è stato usato in passato soprattutto per film a basso costo, per via dei grossi limiti qualitativi di questa tecnica:
anche in condizioni ideali non è abbastanza preciso nel ritagliare i bordi delle immagini, che cambiano leggermente da un fotogramma all'altro dando luogo ad un fastidioso tremolio;impone al soggetto in primo piano una illuminazione "piatta", obbligandolo a perdere ogni parvenza di spessore o tridimensionalità;è necessario adottare dei criteri particolari per l'illuminazione delle scenografie, spesso sacrificandole, perché il soggetto possa "fondersi" in modo convincente con lo sfondo.
Esempi di film con largo uso di Green screen sono Sky Captain and the World of Tomorrow, Alice in Wonderland, Sin City e 300.

martedì 12 aprile 2011

Inside : Supercar Nissan GT-R

Inside : Supercar Nissan GT-R

National Geographic uno speciale sulla Nissan GT-R. 47 minuti di documentario sulla GT-R, lo sfondo, Carlos Ghosn e Nissan.
La Nissan GT-R e' a suo modo una stella. E' anche protagonista di un videogioco. Per la prima volta la Nissan ha aperto le porte alle telecamere per raccontare la storia di questa automobile.

La Nissan GT-R è una vettura coupé sportiva progettata da Nissan Motor, erede della Skyline GTR 34.
 Nel 2001 Nissan iniziò lo sviluppo della nuova generazione di GTR presentando a Tokio il primo concept di quella che sarà la futura auto giapponese di serie più potente mai costruita. Nel 2005 viene esposto il secondo prototipo, e 2 anni dopo presentata la versione pronta alla commercializzazione.
La nuova GTR è un'automobile concettualmente diversa dalle precedenti versioni, esse infatti erano delle versioni "più spinte" di normali berline, questa invece è frutto di un progetto ben definito mirato alla costruzione di una vera supercar. Tale intenzione è espressa anche attraverso l'abbandono del nome Skyline a favore della sola sigla GTR.
Motore
La vettura è spinta da un motore V6, montato in posizione anteriore longitudinale, il monoblocco e le testate sono realizzate in alluminio, ha una cilindrata di 3.799 cm³ , dispone di accorgimenti quali il rivestimento al plasma dei cilindri, la distribuzione è a 4 valvole per cilindro azionate da doppio albero a camme per bancata, è sovralimentato da 2 turbocompressori IHI, eroga una potenza massima di 480 CV (353 kW) a 6.400 giri/min e dispone di una coppia massima di 588 Nm costante tra i 3.200 e i 5.200 giri/min.
Trasmissione
La trasmissione è integrale, del tipo transaxle: doppia frizione, scatola del ripartitore, riduttore finale, differenziale a slittamento limitato sono stati posizionati nella parte posteriore della vettura, in modo da poter bilanciare il peso del motore anteriore e garantire una ripartizione dei pesi 53-47%.
Il sistema permette di distribuire dinamicamente la potenza da una distribuzione 50-50% tra i due assi all'intera trazione posteriore. Il cambio a 6 rapporti, si aziona attraverso leve poste sul retro del volante, ma può funzionare anche in automatico, permette cambiate velocissime, in soli 200 millisecondi.
Telaio e aerodinamica
Il telaio viene costruito con materiali resistenti e leggeri quali l'alluminio e l'acciaio rinforzato, questo ha permesso di contenere il peso della vettura a 1740 kg.
Tutti questi fattori, uniti ad un'ottima aerodinamica, con un Cx di 0,27, permettono alla nuova GTR di raggiungere la velocità di 310 km/h e di raggiungere da fermo i 100 km/h in meno di 3,5 secondi.
Le doti dinamiche di questa vettura sono state dimostrate anche dalle prove sul circuito del Nurburgring Nordschleife che è stato percorso con il tempo di 7:26.707, uno dei migliori tempi di percorrenza tra le vetture omologate per uso stradale.
Computer di bordo
il display multifunzione della GT-R
Una menzione speciale va al computer di bordo che presenta un ampio schermo, chiamato Multi Function Display. La grafica è stata curata dalla Polyphony Digital, la stessa creatrice della saga Gran Turismo. Si possono visualizzare 11 schermate, quattro impostate dal conducente, si può scegliere tra:
Temperatura dell'acqua di raffreddamento
Temperatura e pressione dell'olio motore
Temperatura e pressione dell'olio del differenziale e del cambio
Turbo Boost
Velocità
Consumi e autonomia
Flusso del carburante
Consumi istantanei
Coppia anteriore
Risposta dell'acceleratore
Freni e sterzo
Forza G in curva
Forza G in accelerazione e frenata
Cronometro
Orologio
Navigatore satellitare
Nissan GT-R V-Spec
Nel 2009 è stata presentata la GT-R V-Spec, versione migliorata della Nissan GT-R.
La V-Spec pesa 60 kg in meno della GT-R standard, la potenza resta invariata, azionando il tasto di overboost sul volante aumenta la coppia di 21 Nm, arrivando così ad un massimo di 609 Nm fra i 3.500 e i 5.200 giri/min. Il nuovo equipaggiamento comprende anche nuovi sedili da corsa Recaro in fibra di carbonio, due nuovi terminali di scarico doppi in titanio, nuovi freni Brembo in carbonceramica con nuove pinze speciali in argento per disperdere meglio il calore.
Le sospensioni sono dotate di ammortizzatori Bilstein più rigidi fatti su misura, che però non possono essere regolati dall'abitacolo nelle modalità morbida, media e dura. I cerchi in lega sono firmati Nismo e sul fronte aerodinamico troviamo un nuovo splitter anteriore in fibra di carbonio con prese d'aria per i freni.
Nissan GT-R 2011
GT-R 2011
Nell'ottobre del 2010 è stata presentata la GT-R 2011, versione migliorata della Nissan GT-R.
Viene dichiarato che la GT-R 2011 pesa 3 kg in meno nella parte non sospesa rispetto alla versione standard, può contare su 530 Cv a 6000 giri/min, arrivando ad un massimo di 612 Nm attorno ai 6000 giri/min. Si parla di un miglioramento di qualità, prestazioni e consumi. Le sospensioni modificate conferiscono maggior aderenza in curva grazie al miglioramento dell'angolo di convergenza e l'abbassamento del centro di rollio. Nuovi cerchioni a 10 razze che offrono una maggiore rigidezza e un perfetto contatto dello pneumatico con la strada. Presentati due modelli, la versione Premium Edition e la versione Black Edition, con costi ovviamente differenti.

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Inside : La citta Dei Gemelli

Inside La citta Dei Gemelli


A Kodinhi, un piccolo villaggio in India, la nascita di gemelli è molto frequente. National Geographic indaga su questo strano fenomeno che potrebbe portare ad una svolta in campo scientifico.

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Un'equipe di medici indiani sta cercando di risolvere il mistero del villaggio di Kodinhi, a Kerala, dove vi sono 220 coppie di gemelli nate da duemila famiglie.
Gli esperti guidati dal dottor Krishnan Sribiju si sono recati nel remoto villaggio tropicale, ma senza trovare al momento una spiegazione al boom di parti gemellari, pari ad almeno sei volte la media nazionale. Solo nel 2008, nel villaggio sono nate 15 coppie di gemelli e ci si aspetta per quest'anno un numero superiore. Negli ultimi cinque anni sono nate 60 coppie di gemelli, un tasso in crescita di anno in anno. Inoltre, si ritiene che esista una discrepanza tra la registrazione delle nascite e i numeri effettivi.

Kodinhi, un piccolo villaggio dello Stato meridionale indiano del Kerala, custodisce gelosamente un primato che per ora non ha spiegazione: là sono nate almeno 230 coppie di gemelli, e varie altre sono in arrivo. La stampa indiana ritorna su questo curioso fenomeno per raccontare che dopo un periodo in cui se ne sono disinteressati, i genitori di Kodinhi hanno deciso di affrontarlo seriamente creando la Twins and Kins Association (Taka). Questa associazione "per gemelli ed affini", dice Pullani Bhaskaran, padre di due fratelli di 16 anni, "si occuperà della questione che sorprende molti sotto un profilo sociologico, psicologico e scientifico". Come primo passo la Taka sta realizzando un censimento per sapere quanti gemelli effettivamente vivono nei paraggi. "In poche settimane - ha detto Bhaskaran - siamo arrivati a 230 e pensiamo che raggiungeremo agevolmente i 300, a prescindere dalla loro età". "C'é molto di straordinario in questa storia - racconta da parte sua Kunju Marikar, presidente del locale Consiglio dei villaggi - ed è che i gemelli nascono a ritmo intenso solo nei sette distretti che fanno riferimento a Kodinhi, e non negli altri 13 che integrano il Consiglio". La base di dati provvisoria della Taka mostra che il gemello più vecchio è Mohammed Haji, 85 anni, che ha perso il fratello alcuni anni fa. La più anziana coppia ancora viva, invece, ha 65 anni ed è formata da Krishna e Kunji Pathukutty. In coda si trovano invece due neonati dati alla luce contemporaneamente il 6 maggio dalla mamma di nome Ramla. Altra curiosità che emerge dall'anagrafe associativa è il caso di Yusuf, che guida un risciò a motore. In sette anni ha avuto sei figlie, ovviamente nate in tre parti gemellari. Non c'é alcuna spiegazione al "miracolo", che si complica anche perché le donne di Kodinhi trasferitesi altrove continuano a sfornare gemelli come se stessero ancora nella terra d'origine.

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mercoledì 6 aprile 2011

Inside : Insonnia Fatale

Inside : Insonnia Fatale


Il sonno da sempre uno dei più grandi misteri per la scienza. Perchè abbiamo bisogno di dormire e cosa accade se non lo facciamo?

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L'insonnia è un termine con il quale si intende sia il deficit quantitativo di sonno, cioè il dormire per un tempo non ragionevole o il non dormire affatto, sia il deficit qualitativo, cioè il dormire male, in maniera non riposante. Coloro che ne soffrono di solito lamentano di non essere in grado di dormire che per pochi minuti alla volta o di agitarsi nel letto durante la notte.

Dato il carattere indispensabile del sonno per l’equilibrio psicofisico dell’individuo, il problema dell’insonnia acquista un rilievo particolare. Se l'insonnia continua per più di alcune notti di seguito può divenire "cronica" e causare un deficit nel sonno che è estremamente nocivo per la salute dell'insonne. L'insonnia altera il naturale ciclo del sonno, ciò può risultare difficile da restaurare. Alcuni insonni non saggiamente continuano a lamentarsi sebbene cerchino di dormire nel pomeriggio o nella prima serata col risultato di ritrovarsi all'ora di dormire molto vigili aggravando l'insonnia. Altri spingono il loro corpo fino ai propri limiti, sin quando la mancanza di sonno causa gravi problemi fisici e mentali.

Tipi di insonnia

Sotto il profilo sintomatico, è possibile distinguere tre tipi di insonnia

1. Insonnia “iniziale”. Il disturbo più frequente; si identifica con la difficoltà ad addormentarsi. L’insonne si agita nel letto, rigirandosi alla ricerca di una posizione ottimale che concili il sonno, oppure si alza, accende la luce, gira per casa, beve qualcosa, si dedica alla lettura ed a ogni altro espediente che possa aiutarlo a dormire, ma senza successo, fino a quando non cade addormentato solo alle prime luci dell’alba;
2. Insonnia “intermittente o lacunare”. In certi soggetti il sonno rimane leggero per tutta la notte, intervallato da frequenti e brevi risvegli, talvolta in seguito a incubi. In genere, i soggetti che presentano questo tipo di insonnia, riferiscono al proprio medico di non poter chiudere occhio tutta la notte: in realtà, essi dormono solo male. Altre volte invece il soggetto si sveglia una o più volte durante la notte rimanendo sveglio per un periodo discretamente lungo, ma tali periodi di veglia sono intervallati da fasi di sonno normali.
3. Insonnia “terminale”, Il terzo ed ultimo tipo di insonnia, caratterizzata da un risveglio spontaneo precoce dei soggetti che ne sono affetti i quali non sono capaci di riaddormentarsi.

Sotto il profilo diagnostico, l'insonnia può essere classificata come transiente, acuta o cronica.

1. l' insonnia transiente dura meno di una settimana, e può essere causata da altri disordini, cambi di ambiente, depressione o stress. Le sue conseguenze - sonnolenza e ridotte abilità psicomotorie - sono simili a quella della semplice privazione del sonno;
2. l' insonnia acuta è l'impossibilità dormire in modo soddisfacente per meno di un mese;
3. l' insonnia cronica dura più di un mese, e può essere disordine primario o causato da altre patologie. I suoi effetti dipendono dalle cause che la inducono, e possono includere affaticamento muscolare, allucinazioni, affaticamento mentale e doppia visione.