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mercoledì 13 giugno 2012

Cocaina - Raitre


Per questo documentario l'ex ministro per le comunicazioni, Maurizio Gasparri (An), invocò la censura, sostenendo che esso rappresentava uno spot per l'uso della droga. "Cocaina", un film-documentario in presa diretta realizzato da Mauro Parissone e Roberto Burchielli, è andato in onda su Rai Tre il 19 dicembre 2007. "Cocaina" è stato definito un docu-choc. Come scritto nella recensione di Leandro Palestini su "Repubblica", vedendolo "si ha la percezione di un nuovo modo di lavorare". "Vogliamo raccontare i macrofenomeni sociali, i conflitti, i temi su cui la gente si interroga" - ha spiegato uno dei due registi, Burchielli - "Lo facciamo scrivendo le storie al contrario, demolendo i luoghi comuni".
Da una nottata con un poliziotto della Mobile che documenta lo spaccio a Milano, si passa alle testimonianze di ex spacciatori e di consumatori insospettabili: oggi i muratori sniffano perfino per reggere un turno in più. Molti parlano a volto scoperto, grazie alla paziente opera degli autori di H24 Film.
Si tratta di un lavoro pregevole svolto sul campo, come illustra lo stesso Burchielli: "Un tema centrale, due-tre protagonisti, la telecamera digitale che li segue a ogni passo, per mesi. Il racconto puro e semplice delle loro vite". "Dare la possibilità di conoscere, di capire in che Paese viviamo non può essere un privilegio a pagamento, ma un diritto civile", ha spiegato ancora il regista che, assieme a Mauro Parissone, nel 2007 ha ricevuto premi per "Stato di paura" su via Anelli a Padova (riconoscimento della critica in occasione del premio "Ilaria Alpi") e "Napoli, vita morte e miracoli" (premio Flaiano per la Tv).

"Cocaina", uno dei capitoli più visti e più citati della serie "Il mestiere di vivere" realizzata dai due autori, è un'opera da vedere, per conoscere e per capire. "Quando sei fatto vuoi bene a tutti, sono tutti amici", "Tutti pippano, tutto il mondo pippa". In un recente studio, il CNR ha rilevato la presenza della sostanza addirittura nell'aria di alcune grandi città. Quindi, meglio sapere e non chiudere gli occhi. La telecamera di Burchielli e Parissone ha seguito le indagini della polizia di Milano, dove lavora l'ispettore Angelo Langè, eroe buono; mentre la squadra in borghese dà la caccia a spacciatori e acquirenti, tra un pedinamento, un inseguimento e un arresto, le immagini fanno entrare in case apparentemente normali dove in cucina, al posto dello zucchero, c'è la sostanza stupefacente. Sembra un gioco, ma non lo è affatto, come ribadisce l'ispettore Langè. La rincorsa del senso di onnipotenza porta sempre, alla fine, a stare peggio, a sentirsi schiavi, a perdere anche quel po' di energia che sembrava insoddisfacente. La droga è subdola: dà tanto (ci si illude) per poi togliere tutto e per lasciare spesso segni che non guariranno mai.


Mauro Parissone e Roberto Burchielli, di "H24", una tv Agency che fornisce servizi di news, sport e documentari ai broadcasters internazionali dal 1988, si distinguono per il loro impegno civile, per il loro intento di approfondire gli aspetti meno noti e più drammatici della realtà italiana facendoli conoscere meglio, mostrandoli nella loro crudezza, senza cadere mai nella banalità, nei luighi comuni o nella finzione cinematografica.

In considerazione di alcune scene e del tema particolarmente delicato, per la visione dei filmati è assolutamente consigliata la presenza di adulti che possano aiutare a capire e ad apprezzare meglio il valore dell'opera.

 
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