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lunedì 12 marzo 2012

Quei secondi fatali: Disastro aereo a New York

Quei secondi fatali: Disastro aereo a New York

Due mesi dopo l'attacco alle Twin Towers, un Airbus decollato da New York si schianta su un quartiere della città. Si pensa a un atto terroristico, ma è davvero questa la causa?

INFOWEB

Il Volo American Airlines 587 era un volo della compagnia aerea American Airlines che il 12 novembre 2001 si schiantò nel Queens, un borough di New York negli Stati Uniti poco dopo il decollo dall'Aeroporto internazionale John F. Kennedy. Fu il secondo incidente in ordine di gravità negli Stati Uniti, dopo il Volo American Airlines 191. L'incidente avvenne circa due mesi dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, e l'opinione pubblica fu inizialmente spaventata dall'ipotesi di un altro attacco terroristico. Tuttavia, il terrorismo venne escluso quasi immediatamente dagli investigatori che indagarono sulle cause dell'incidente.

Volo
Il 12 novembre 2001, alle 9:16 EST, il volo 587 dell'American Airlines, effettuato su un Airbus A300, precipitò su una zona residenziale del Queens, nella città di New York. Era un regolare volo passeggeri verso Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana.

Lo stabilizzatore verticale dell'aereo e il timone si staccarono in volo, cadendo nella Baia di Giamaica, a circa 1 miglio (1,6 km) a nord del sito dell'incidente. Successivamente si staccarono i propulsori e l'aereo precipitò al suolo. Tutte le 260 persone a bordo dell'aereo (251 passeggeri e 9 membri dell'equipaggio) morirono, assieme a 5 persone a terra.

Indagini
L'A300-600, che decollò pochi minuti dopo un Boeing 747 della Japan Airlines, entrò nella scia di quest'ultimo, una regione con aria molto turbolenta. Il copilota tentò di mantenere l'aereo dando comandi molto aggressivi al timone. La forza dell'aria che fluiva contro il timone stressò lo stabilizzatore verticale, che infine si staccò dalla fusoliera, provocando la perdita di controllo e lo schianto dell'aereo. La National Transportation Safety Board concluse che l'enorme stress al timone fu causato dalle manovre eccessive e non necessarie del copilota, e non dalla turbolenza creata dal precedente volo del 747. Di fatto, se il copilota avesse interrotto le manovre aggressive, l'aereo si sarebbe stabilizzato. Tuttavia, furono determinanti per l'incidente le caratteristiche peculiari del sistema di controllo del timone dell'Airbus A300-600, molto sensibile e il programma di addestramento alle manovre avanzate dell'American Airlines (American Airlines Advanced Aircraft Maneuvering Training Program).

Gli investigatori erano inizialmente preoccupati dal modo in cui si era staccata la coda. Essa è collegata alla fusoliera in sei punti di attacco. Ogni punto ha due gruppi di dadi, uno in materiale composito, ed un altro di alluminio connessi ad un bullone di titanio. Le analisi dei danni mostrarono che i bulloni e i dadi di alluminio erano intatti, ma non quelli in materiale composito. L'idea che questi materiali avessero ceduto era preoccupante, poiché venivano utilizzati in altre aree dell'aereo, tra cui le ali e i sostegni ai propulsori. La spiegazione alternativa, che si rivelò corretta, era che lo stabilizzatore fosse stato sottoposto ad enormi forze, molto superiori a quelle massime consentite dalla struttura.

Il rapporto ufficiale dell'NTSB del 26 ottobre 2004 concluse che la causa dell'incidente era dovuta all'uso eccessivo del timone per contrastare la turbolenza. Il fumo e le fiamme furono causate da una perdita di carburante quando i propulsori si separarono dalle ali a seguito delle enormi forze di accelerazione. Infatti venne accertato che l'aereo aveva effettuato i controlli di manutenzione in accordo ai regolamenti, e che i piloti erano certificati e qualificati.

Dopo l'incidente, vennero improvvisati degli obitori negli hangar vuoti del "Floyd Bennett Field" per l'identificazione delle vittime.





1 commenti:

grandi...siete ritornati !!! continuate cosi ragazzi e buon lavoro !
 

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