Speciale Gran Prix: Rossi in corsa con Marco
Una lunga intervista esclusiva a Valentino Rossi, pilota della Ducati, che ricorda Marco Simoncelli, il suo amico e collega tragicamente scomparso meno di due settimane fa sul circuito di Sepang, in Malesia. Di seguito proponiamo alcuni passaggi dell’intervista realizzata da Giorgio Terruzzi, vice direttore della testata Sportmediaset.
A proposito degli attimi immediatamente dopo l’incidente, Valentino ricorda: “Nei box ero molto scosso, avevo capito subito che era grave. All’inizio c’è sconforto, poi passano i giorni e la tristezza svanisce: se penso al Sic non riesco a essere triste, era un casinaro dentro e fuori la pista e bisogna ricordarlo così. Sono stato colpito dalla reazione fantastica della sua famiglia, ma anche da quella della gente: mi sono reso conto di quanti volessero bene a un ragazzo comunque semplice. È il potere della semplicità.”
Valentino continua sulla possibilità di smettere di correre: “Ho pensato se valesse la pena di andare avanti, ma smettere di fare quello che amiamo è la risposta sbagliata ad una tragedia del genere. È giusto continuare a correre, anche per Simoncelli. Noi piloti non siamo immuni dalla paura, ma il rischio di farsi male esiste anche quando si fanno cose non apparentemente pericolose e comunque lavorando molto per la sicurezza.”
Infine Valentino Rossi commenta la sua stagione in Ducati: “Questo non è il nostro potenziale: abbiamo lavorato tanto per risolvere i problemi e non li abbiamo risolti, vuol dire che abbiamo lavorato nella direzione sbagliata. Abbiamo ancora carte da giocarci: non è bello per me stare dietro, ma anche dopo un anno avaro di risultati c’è la consapevolezza di volerci provare. Io in Ducati sto bene.”
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