Inside : Guarire con la marijuana
La marijuana e' una delle droghe piu' utilizzate al mondo, ma molti sostengono che, grazie ad alcune particolari proprieta', possa essere usata anche in campo medico.
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Negli ultimi decenni un numero sempre maggiore di ricercatori ha riscontrato notevoli proprietà terapeutiche nella cannabis, delle quali si aveva testimonianza sin dal lontano 3000 a.C. e, grazie alla tecnologia di cui disponiamo nei giorni nostri, sono state individuate nei principi attivi della pianta: THC, CBN, CBD e gli altri 64 finora identificati.Per svariati motivi di natura politica ed economica la canapa è stata bandita dalla farmacopea mondiale ufficiale nei primi anni del 1900 e resa illegale praticamente in tutti gli Stati del mondo a partire dalla fine degli anni Trenta (spesso accomunata alle droghe cosiddette ’pesanti’). In questi ultimi cinquant’anni sulla cannabis, volgarmente detta anche “marijuana”, se ne sono sentite di cotte e di crude: c’è chi ne diceva tutto il bene, chi tutto il male. Tali versioni discordanti non hanno fatto altro che creare un’enorme confusione nell’opinione comune, che ha avuto come unico scopo quello di ritardare la ricerca sulla cannabis e sui cannabinoidi provocando l’effetto inammissibile di vietare l’assunzione a chi, anche se solo empiricamente, ne ha constatato in prima persona le benevoli proprietà terapeutiche e le quasi nulle controindicazioni.
Partiamo col dire cos’è la cannabis o canapa indiana.
La canapa è una pianta erbacea annua e dioica, ossia con fiori o solo maschili o solo femminili. Dai fiori femminili si ricava una resina dove sono concentrati i principi attivi più importanti, il Delta9 Tetraidrocannabinolo (THC), il cannabinoide (CBN) e il cannabidiolo (CBD), dotato di specifiche proprietà terapeutiche ed in grado di modulare gli effetti del THC, riducendone gli effetti collaterali e prolungandone la durata di azione. Ecco perchè i farmaci mono-componenti a base di thc (sintetico) hanno effetti collaterali non riscontrati con il fitocomplesso naturale e sono meno efficaci.
Il THC, il CBD (rilassante a livello psichico) e il CBN (efficace sulla muscolatura), coadiuvati dagli altri 64 cannabinoidi, sono in grado di alleviare le sofferenze inferte da alcune patologie e in alcuni casi stabilizzarle o addirittura portare il paziente alla totale guarigione. Fra mille ostacoli ed infiniti problemi, la cannabis sta aiutando sempre più medici e pazienti. In quasi tutti i Paesi occidentali, gli Stati Uniti d’America, la Gran Bretagna, la Germania, l’Olanda, il Canada, la Spagna ed Israele, si è arrivati all’inserimento nel prontuario farmaceutico di cannabinoidi sintetici realizzati artificialmente in laboratorio (dronabinol e nabilone), liberamente prescrivibili per il trattamento delle suddette patologie. Sono registrati al momento sul mercato estero due cannabinoidi, il Dronabinol (thc) che viene commercializzato col nome Marinol© (thc sintetico in capsule) e Bedrocan© (infiorescenza femminile naturale essiccata e confezionata, contenente ovviamente oltre al thc anche tutti gli altri cannabinoidi e terpeni ’minori’), e il Nabilone (farmaco sintetico mono-componente), entrambi approvati per il trattamento della nausea e del vomitonelle chemioterapie antitumorali e nell’anoressia in malati di AIDS. A questi si è aggiunta una specialità medicinale derivata dalla pianta di Cannabis Sativa ma con pari concentrazione di thc e cbn, il Sativex© della GW Pharmaceuticals, “ilfarmaco antisclerosi multipla”.
In Italia è difficile venirne in possesso, la canapa e i suoi derivati continuano ad essere illegali; esiste comunque in internet un modulo predisposto dal ministero per la richiesta di importazione del bedrocan, che il medico compila, la ASL riconosce, timbra e invia al ministero della salute per l’ autorizzazione.
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