Lo Yeti è sicuramente una delle creature misteriose più conosciute e familiari. Notizie sul suo conto risalgono fino a quattrocento anni fa, tuttavia la sua scoperta da parte del mondo occidentale si fa risalire al secolo scorso.
Si tratterebbe di un essere di altezza compresa tra 1.80 e 2.40 metri, ricoperto di una folta pelliccia di colore marrone scuro, nero o rossastro. Avrebbe una lunga capigliatura, la testa allungata, vagamente conica, le braccia lunghe fino alle ginocchia.
Uno
dei primi ricercatori occidentali, sir Edmund Hillary, scoprì che
secondo i nepalesi esisterebbero tre tipi di Yeti: il “teh-lma”,
decisamente piccolo (circa un metro di altezza), il “meh-teh”, di taglia
grossomodo umana, e infine il “dzu-teh”, noto anche come “rimi”, che
può raggiungere l’altezza di ben 3 metri. A differenza dei primi due
quest'ultimo non vive nella zona dell’Himalaya, ma nelle zone più
accidentate ed elevate del Tibet orientale, del Bangladesh, del Myanmar,
della Manciuria e del Vietnam del Nord.
I criptozoologi credono che lo Yeti possa essere una forma derivata del Gigantopiteco.
Sono ben note, tra l'altro, le sue somiglianze, fisiche e di abitudini, del famoso Sasquatch (o Bigfoot) tipico della tradizione americana.
Le uniche prove a favore dell’esistenza dello Yeti sono costituite da impornte, testimonianze di avvistamenti e, in certi casi, reperti anatomici.
I criptozoologi credono che lo Yeti possa essere una forma derivata del Gigantopiteco.
Sono ben note, tra l'altro, le sue somiglianze, fisiche e di abitudini, del famoso Sasquatch (o Bigfoot) tipico della tradizione americana.
Le uniche prove a favore dell’esistenza dello Yeti sono costituite da impornte, testimonianze di avvistamenti e, in certi casi, reperti anatomici.
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