Internet La Rivoluzione Globale
Internet prima di tutto. Lo sa bene Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, il sito che ha scatenato un terremoto politico di portata mondiale e sconvolto il mondo dell'informazione capovolgendo, solo pochi giorni fa, la dinamica piramidale della gestione delle notizie. Un flusso ininterrotto che parte dalla rete e arriva alla carta stampata, alla radio, alla tv per poi ritornare al web. Una vera e propria rivoluzione a colpi di codici, dati e informazioni criptate.
Come siamo arrivati a questo punto? Un interrogativo cui cercherà di rispondere Internet, la rivoluzione globale (The virtual revolution, il titolo originale) un documentario "opensource", in quattro puntate, in onda su History Channel. Si tratta di una serie co-prodotta dalla BBC e dalla Open University (università a distanza) per celebrare i 20 anni dall'invenzione di internet e indagarne l'impatto sulle nostre vite. Il documentario è condotto da Aleks Krotoski (nella foto), ricercatrice e giornalista del Guardian che si occupa di tecnologia e interattività.
Era il 1989 quando Tim Berners-Lee, un giovane fisico, programmatore di computer, propose al suo supervisore al Cern di Ginevra, dove lavorava, un progetto globale sull'ipertesto che noi oggi conosciamo cone World Wide Web, la ragnatela mondiale. Di lì a poco, prima con diffidenza poi con sempre maggiore entusiasmo, milioni di persone si sono lasciate avvinghiare nella Rete. Oggi internet ha trasformato quasi tutto: la conoscenza, la politica, lo shopping, la gestione dei rapporti interpersonali. Una vera e propria rivoluzione che sta modellando, piano piano, la vita stessa di chi non può più farne a meno.
Il produttore della serie, Russell Barnes, presentando questo progetto ha detto: "Vogliamo fare i conti con il significato di un fenomeno fuori controllo che ha connesso le nostre vite come nel 1989 non avremmo mai immaginato, ci ha inserito nell'immensa biblioteca del sapere umano ma, allo stesso tempo, ha messo in dubbio valori secolari come la riservatezza, l'identità, la nazionalità e la proprietà". Lo stesso Barnes ha spiegato il significato di una serie opensource: "Noi non vogliamo solo osservare i blogger dall'alto, ma interagire con essi, stimolare feedback e commenti". Lo stesso titolo della serie, che in origine doveva chiamarsi "Digital Revolution" è stato discusso con gli utenti, attraverso il social network Twitter, che hanno optato per "The Virtual Revolution".
Nel corso del documentario viene proposta una serie di interviste ai personaggi che hanno avuto un ruolo centrale nello sviluppo del Web, compreso il suo inventore Berners-Lee. E ancora: Bill Gates (Microsoft), Steve Wozniak (Apple), Chad Hurley (YouTube), Jimmy Wales (Wikipedia), Stewart Brand (The WELL), Biz Stone and Evan Williams (Twitter), Peter Thiel (PayPal) and Martha Lane Fox (lastminute.com).
La prima puntata "Democrazia virtuale" si interroga sul presunto livellamento culturale prodotto dalla rete che ha consentito un accesso libero e istantaneo all'informazione. Nel secondo appuntamento "Nemico o alleato?" ci si chiede quale sia stato l'impatto del web sulla politica globale. Ancora "Gratis ad ogni costo" indagha sul nuovo modo di fare business che, in certi casi, mal si sposa con la riservatezza delle esistenze. Ultimo appuntamento, con "Homo-Internectus" interamente dedicato al mondo dei social network che hanno davvero rivoluzionato le relazioni, soprattutto tra i più giovani.
EPISODI 4/4 :
1 - Democrazia Virtuale
2 - Nemico O Alleato?
3 - Gratis Ad Ogni Costo
4 - Homo-Interneticus
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