Ingegneria Estrema : Azerbaigian un paese in trasformazione
In Azerbaigian si stanno attuando interessanti progetti di ingegneria: Danny Foster ci porta dietro le quinte dei cantieri di Baku.
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È stata affidata a Zaha Hadid la realizzazione del grande centro culturale di Baku capitale dell’Azerbaijan. Il centro culturale “Heydar Aliyev” diventerà uno dei punti focali del paesaggio urbano della capitale azera. Questa casa della cultura ospiterà tre auditorium, una libreria e un museo, su una superficie calpestabile di 101.801 metri quadrati.
L’Heydar Aliyev Cultural Centre doterà la città di Baku di un importante edificio, simbolo per la città. Il Centro Culturale ospiterà una sala conferenze con tre auditorium, una biblioteca e un museo. Questo ambizioso progetto, situato vicino al centro della città, svolgerà un ruolo fondamentale nella vita culturale e intellettuale di Baku e un ruolo centrale per la sua riqualificazione. Il progetto prevede per la zona circostante l’Heydar edifici ad uso residenziale, uffici, un hotel e un centro commerciale, mentre la fascia tra il Centro Culturale e la via principale della città diventerà il Cultural Plaza, una piazza all'aperto nonché uno spazio accogliente per i visitatori.
Il progetto per l’Heydar Aliyev Cultural Centre prevede una forma fluida che emerge dalla topografia naturale del paesaggio e che deriva dalla suddivisione dell’edificio in spazi sulla base delle singole funzioni che il Centro ospiterà. Tutte le funzioni del Centro, insieme all’ingresso, sono costituite ed evidenziate dalle pieghe di una superficie unica e continua. Questa forma fluida offre l'opportunità di collegare i vari spazi culturali, conferendo allo stesso tempo ad ogni elemento una propria identità. Ripiegandosi, la pelle si trasforma diventando un elemento del paesaggio interno del Centro Culturale.
Il museo si affaccia sul paesaggio, diventando parte integrante del tessuto urbano della città in via di sviluppo attorno al sito. La facciata in vetro è interrotta solo nei punti di interazione scultorea tra la pelle esterna e il terreno. Gli spazi interni sono un’estensione della topologia naturale del sito, mentre la facciata in vetro inonda il museo di luce naturale. La superficie del terreno su cui sorge il museo si piega e si fonde con la pelle esterna che ne diventa nuova estensione e parte integrante, mentre rampe collegano il pano terra con i piani superiori. La biblioteca affaccia a nord in modo da avere il massimo controllo della luce, e il suo ingresso è collocato su questo lato. I piani con le sale di lettura e l’archivio sono spazi sovrapposti impilati uno sull’altro e avvolti nelle pieghe della superficie esterna. I piano dell’edificio cadono uno sopra l’altro con rampe di collegamento che creano un percorso unico di circolazione. La biblioteca e il museo sono inoltre collegati da una rampa che conduce attraverso il piano terra della biblioteca al primo piano del museo. Inoltre, la biblioteca è collegata alla Conference Hall con un ponte che vola attraverso il foyer d'ingresso della biblioteca.
La Conference Hall può ospitare tre sale di diverse dimensioni. La sua forma si inclina verso la Cultural Plaza per creare la pendenza necessaria per i posti a sedere. Tutti e tre gli auditorium e le loro strutture annesse hanno un accesso diretto dalla piazza. L'ingresso principale si trova nel vuoto creato dalla pelle esterna tesa tra il volume del museo e la Library Tower. Un ingresso secondario si trova sul lato nord dell'edificio.
Il paesaggio emerge dal terreno per fondersi con l’edificio. Questa increspatura, che si manifesta come un tumulo di terra, svanisce man mano che si allontana dal corpo principale dell’edificio irradiandosi come onde. L’edifico stesso si fonde con il terreno trasformandosi nella Cultural Plaza, confondendo ulteriormente il confine tra l’edificio e il terreno. Questa conformazione paesaggistica, inoltre, guida il percorso dei visitatori attraverso l’edificio e lo spazio aperto, dove si svolgono attività e spettacoli.
L’intervento di impermeabilizzazione di una copertura fluida e sinuosa come quella pensata per l’Heydar Aliyev Cultural Centre è stato uno dei problemi tecnologici più complessi. Flag Soprema Group ha fornito i materiali impermeabili del pacchetto di copertura: barriera al vapore Sopravap Stick Alu e, soprattutto, manto impermeabile sintetico in poliolefina modificata TPO Flagon EP/PR da 2,00 mm. Una protezione impermeabile per una superficie di 40.000 metri quadri, dove erano indispensabili caratteristiche quali: flessibilità, altissima resistenza ai raggi UV e lunga durata in opera. Aspetti che ben riassumono la carta d’identità del nostro famoso manto impermeabile Flagon EP/PR.
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