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sabato 17 settembre 2011

Tabu' : Le droghe

Tabu': Le droghe


Le droghe capaci di curare sono ritenute sacre, quelle che trasportano in altre dimensioni sono tabù. Ma perché nell'antichità erano regolarmente utilizzate e oggi sono proibite?

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Peyote
La Lophophora è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Cactaceae; originaria del Sud America, deriva il nome dal greco lòphos (cresta) e phorèo (porto). La specie L. williamsii viene comunemente chiamata Peyote (= carne degli dei). Nei paesi di origine è conosciuta - oltre che con il nome di Peyote - anche con quelli popolari di Peyotl, Xicori ed altri ancora. Fra le specie maggiormente apprezzate e coltivate vi è la Lophophora lewinii (n.b. nome obsoleto, sinonimo di Lophophora williamsii).
Dotata di radici molto grosse, la Lophophora è caratterizzata da un fusto globulare, con protuberanze arrotondate dotate di areole dall'aspetto di peluria lanosa molto evidente, in special modo nell'areola centrale dalla quale spuntano piccoli fiori di colore rosa contenenti pochi semi neri.
Conosciuta fin dall'epoca preistorica, questa pianta era, ed è tuttora, usata dai nativi americani, tra cui gli Huicholes ed i Tarahumara, in riti religiosi e sciamanici soprattutto in Messico settentrionale e centrale. Queste popolazioni usano mangiarne la polpa, cosa che provoca amplificazione e distorsione delle percezioni sensoriali, visioni geometriche colorate e, in alcuni casi, perdita della nozione del tempo, effetti che vengono attribuiti alla natura sacra attribuita alla pianta.

San Pedro
Il cactus San Pedro ha conquistato una considerevole nomea negli ultimi cinque anni dopo che numerose testimonianze ne hanno parlato come di un allucinogeno. Contiene mescalina ed è subito pronto all'uso appena raccolto dai vivai. Questa pianta è conosciuta con il nome botanico di Trichocereus pachanoi, ed è nativa delle Ande del Perù e dell'Ecuador. A differenza del cactus del peyote, il San Pedro ha una dimensione ragguardevole ed è ramificato. Nel suo habitat naturale raggiunge spesso 30 - 45 cm di altezza. I contenuto di mescalina è inferiore a quello del peyote (0,3 - 1,2 percento), ma a motivo delle sue dimensioni e della rapidità con cui cresce, costituisce una fonte di mescalina più economica del peyote. Una sola pianta può produrre diversi chili di mescalina dopo l'estrazione.
San Pedro contiene inoltre tiramina, ordenina, 3-metossitiramina, analaninina, analonidina, 3,4-dimetossifenetilammine, 3,4-dimetossi-4-idrossi-B-fenetilammine, e 3,5-dimetossi-4-idrossi-B-fenetilammine. Alcuni di questi elementi sono conosciuti come simpatomimetici. Altre apparentemente non hanno alcun effetto se ingerite dal sole. È tuttavia possibile che, in combinazione con la mescalina e altri compenti attivi, possano avere un'influenza sinergica e alterare in modo sottile gli aspetti qualitativi dell'esperienza.
Gli effetti del San Pedro sono molto più piacevoli di quelli del peyote. Tanto per iniziare, il sapore è solo leggermente amaro, e molto spesso non si sperimenta alcuna nausea iniziale. In piena esplosione l'esperienza psicotropica è meno sconvolgente, più tranquilla e molto meno "fisica" di quanto non sia quella indotta dal peyote.

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